Conte: "Confido in vaccinazione di massa, ma non obbligatoria"

Le parole del presidente del consiglio nella conferenza di fine anno: "Solo se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere contromisure"
Conte: "Confido in vaccinazione di massa, ma non obbligatoria"© ANSA

ROMA - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato nella consueta conferenza stampa di fine anno, chiedendo subito alle forze di maggioranza una sterzata decisiva, in quanto l’Esecutivo “non può permettersi di galleggiare“. L'intervento del Premier è iniziato poco dopo le ore 11, seguendo un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid e le parole del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna. Questo quanto da Conte: "Il passaggio parlamentare è fondamentale. Finché ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari, franchi, dove tutti i cittadini potranno partecipare e i protagonisti si assumeranno le rispettive responsabilità. Non ho sfidato Salvini col voto di fiducia: ho evitato che una crisi di governo si consumasse nel chiuso di un appartamento di rappresentanza o di un salotto“.

Conte, no al vaccino obbligatorio

C'è modo anche di parlare di una delle questioni d'attualità più calde, quella del vaccino: "Non stiamo pensando di renderlo obbligatorio, è un’ipotesi che non stiamo considerando. Confidiamo di raggiungere una buona percentuale di vaccinati su base facoltativa. Poi se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è l’obbligatorietà. Ma non è un problema attuale”. Riguardo le critiche sulla gestione della pandemia, queste le parole di Conte: “Teniamo conto che l’Italia è stato il primo Paese europeo e occidentale in cui è scoppiata la pandemia in modo così incisivo. Questo ci ha complicato la risposta e abbiamo dovuto elaborare risposte che non ci consentivano di riprodurre quelle applicate altrove. Avremo sempre il massimo impegno per limitare le limitazioni delle libertà personali. Nella seconda ondata le misure restrittive sono dappertutto e a volte anche in modo più incisivo che da noi. Lascio agli scienziati e agli esperti le valutazioni. Dagli esperti ci viene detto che fattori che hanno contribuito c’è che abbiamo la popolazione più anziana d’Europa: in Italia si muore tardi ma si invecchia male. Tutti questi fattori, associati alle abitudini di vita dei nostri anziani che facciamo vivere con noi, possono aver contribuito. Italia, Francia, Germania e Olanda sono stati i primi paesi che in modo sintonico si sono mossi per l’alleanza per i vaccini, dopo aver già preso contatti con le ditte. E’ stata una scelta politica. L’Italia non ha tentato di assicurarsi altre commesse perché le dosi contrattualmente negoziate sono centinaia di milioni. E poi L’Italia non l’ha fatto perché all’articolo 7 del contratto della commissione europea c’è il divieto di approvvigionarsi a livello bilaterale”.

Recovery Plan e licenziamenti

Tornando all'ambito prettamente politico, Conte ha citato Aldo Moro per rispondere alle accuse di Renzi: "Ultimatum non sono ammissibili. Io sono per il dialogo. Noi stiamo lavorando al futuro del Paese, stiamo lavorando per il Recovery Plan, abbiamo fatto una manovra espansiva di 40 miliardi, lavoriamo al Bilancio europeo, sono qui per programmare il futuro. Non potrei distogliermi da questo per impegnarmi in una campagna elettorale. Per quanto riguarda la squadra di governo, il capitano la difende in tutti i modi. Se verrà posto il problema se ne discuterà per cercare risposte funzionali che aiutino l’interesse nazionale. Io sono disponibile nel perimetro di soluzioni che aiutino l’interesse nazionale”. Sul capitolo licenziamenti, il presidente del consiglio ammette preoccupazione: “La ministra con i sindacati e le forze sociali sta già lavorando allo scenario che dovremo affrontare dopo marzo. È uno scenario molto preoccupante. Abbiamo costruito una cintura di protezione sociale che più o meno sta funzionando, ha scongiurato il licenziamento per 600mila persone. Ma dobbiamo lavorare alla riforma e riordino degli ammortizzatori sociali e rendere più incisive le politiche attive del lavoro. Dovremo lavorare per non farci trovare impreparati. Il mercato del lavoro si preannuncia molto critico dopo marzo. I nostri dati economici non lo sono. Aspettiamo l’ultimo trimestre e vediamo”.

Scuola e trasporti

Per quanto riguarda la scuola e i trasporti, questa l'analisi di Conte: “Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata mista almeno al 50% in presenza, nel segno della responsabilità, senza mettere a rischio le comunità scolastiche. Per gli studenti più grandi, se come mi dicono i tavoli delle prefetture hanno lavorato in modo efficace, potremo ripartire quantomeno col 50%. Abbiamo approfittato di dicembre per un ulteriore passo avanti, in una logica di massima flessibilità. Abbiamo compreso che il sistema è così integrato che non è possibile decongestionare i flussi attorno alla scuola, anche per il trasporto pubblico locale, se non si integrano i comparti diversi. Le prefetture hanno avuto il compito di coordinare soluzioni flessibili, da valutare paese per paese, scuola per scuola. C’è stata disponibilità a differenziare gli orari di ingresso anche negli uffici pubblici”. Il premier prosegue: “Il trasporto si è rivelato uno dei momenti più critici nella fase pandemica, perché se dovessimo rispettare il distanziamento, dovremmo quintuplicare la flotta dei mezzi di trasporto, ma abbiamo stanziato tre miliardi per sostituire la flotta dei bus e stanziato 390 milioni per favorire il noleggio dei mezzi privati. Sono iniziative che vanno messe a terra a livello regionale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...