Conte al Senato per la fiducia: ecco le sue dichiarazioni

Le parole del presidente del Consiglio nelle sue comunicazioni nell'aula del Senato
Conte al Senato per la fiducia: ecco le sue dichiarazioni© EPA

ROMA - "Ancora oggi, dopo più di un anno, a riguardare quei ventinove punti programmatici, ravviso che nel progetto di Paese che abbiamo condiviso e delineato insieme, seppure in circostanze e condizioni complesse, c'era visione. C'era una forte spinta ideale. C'era un chiaro investimento di fiducia". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni nell'aula del Senato in relazione alla situazione politica sorta dopo le dimissioni delle ministre. "In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo - certamente anche con fatica - convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici. Abbiamo operato sempre le scelte migliori? Abbiamo assunto sempre le decisioni più giuste? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il Governo ha operato i delicati bilanciamenti degli interessi costituzionali di volta in volta coinvolti, con il massimo scrupolo e con la massima attenzione, nella consapevolezza delle conseguenze di immane portata che si sarebbero prodotte nella vita dei singoli e per il futuro della nostra comunità" ha aggiunto Conte.

Le parole di Conte al Senato

"Con la pandemia, con la sua sofferenza, il Paese si è unito. Si è elevato il senso di unità del governo, si sono elevate le ragioni dello stare insieme. Le nostre energie dovrebbero essere tutte e sempre concentrate sulle risposte urgenti alla crisi che attanaglia il Paese, mentre invece così, agli occhi di chi ci guarda, dei cittadini in particolare, appaiono dissipate in contrappunti polemici e spesso sterili, del tutto incomprensibili rispetto a chi ogni giorno si misura con la paura della malattia, con lo spettro dell'impoverimento, con il disagio sociale anche psicologico, con l'angoscia del futuro. Con questa crisi, come ho detto ieri alla Camera, la classe politica tutta rischia di perdere il contatto con la realtà. C'era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? Di qui le accuse al governo e a me stesso a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non avere il coraggio di decidere: vi assicuro che è difficile, è complicato, governare con chi dissemina mine e assicurare l'equilibrio tra le forze di maggioranza" ha spiegato Conte.

Applausi a Conte, in aula anche Renzi e Salvini

Sono durate poco più di un'ora le comunicazioni del premier Giuseppe Conte nell'aula del Senato con un intervento che ha ricalcato in gran parte quello fatto ieri alla Camera. Seduti accanto a lui 8 ministri (Franceschini, Speranza, Guerini, Bonafede, Di Maio, Lamorgese, D'Incà e Amendola), ad ascoltarlo un'aula quasi al completo. Il discorso è stato scandito da 31 applausi, più numerosi dei 14 ricevuti ieri a Montecitorio ma molto più tiepidi e provenienti in gran parte dai senatori del centrosinistra. Unica eccezione per l'applauso finale, lungo almeno un minuto e più caloroso, per cui i parlamentario del Pd e del M5s si sono alzati in piedi. Subito dopo non è mancato brusio in Aula, tanto che la presidente del Senato, Elisabetta Casellati è intervenuta per chiedere di far silenzio e poter avviare il dibattito. Nessuna protesta formale da parte delle opposizioni, tranne un po' di rumoreggiare nei passaggi sul Recovery plan e sul "disagio" confessato da Conte per la crisi avviata da Iv (mai citata), mentre qualche fischio si è sentito in riferimento al piano vaccinazioni anti Covid oltre ad applausi ironici con cori "Bravo, bravo!" quando il presidente del Consiglio ha fatto appello ai "volenterosi". In aula presenti anche i senatori Matteo Renzi e, negli scranni opposti, Matteo Salvini. A inizio discussione è arrivata la senatrice a vita Liliana Segre, accolta dagli applausi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...