© EPACHERNOBYL (Ucraina) - Era il 26 aprile 1986 quando la catastrofe nucleare di Chernobyl spaventò il mondo intero, portando in dote una serie di nefaste conseguenze. Innumerevoli malformazioni congenite, casi di cancro, un boom di neonati affetti dalla sindrome di Down sono solo alcune delle problematiche con cui le zone limitrofe alla cittadina ucraina sono ancora costrette a fare i conti a quasi 35 anni di distanza. Proprio per questo motivo, anche un semplice avvistamento di una mandria di bovini selvatici, in una zona ancora off limits per l'umanità, ha presto fatto il giro del globo. Come spiegato dalla Chernobyl Radiation and Ecological Biosphere Reserve, "la mandria è diversa da quella rurale: è strutturata, ha unità, agisce sempre in modo coerente e si prende più cura dei membri più giovani". Dallo studio, di durata triennale, è emerso inoltre che "il maschio dominante, che di solito è il più anziano e il più forte, tiene con sé i maschi giovani per proteggerli dai predatori e non li espelle, a meno che non ne contestino la leadership".