Vaccini, le differenze tra AstraZeneca, Pfizer, Moderna e J&J

Ecco quali sono le principali distinzioni tra i quattro già in circolazione e i tre in arrivo per continuare a combattere il Covid-19
Vaccini, le differenze tra AstraZeneca, Pfizer, Moderna e J&J© ANSA

TORINO - Effetti collaterali, indicazioni e bugiardini. Le informazioni in circolazione riguardo i vaccini sono tante e dispersive, a volte fin troppo confusionarie. Allo stato attuale sono 4 i prodotti anti-Covid operativi in Italia: Pfizer-Biontech, Moderna, AstraZeneca Vaxzevria e Johnson & Johnson (dalla metà di aprile). Oltre a questi ce ne sono anche molti altri in fase di sperimentazione (anche avanzata), come ad esempio l'italiano ReiThera, che potrebbe essere a disposizione dall'autunno. Altri due sono più vicini al via libera da parte dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema): questi sono il Curevac e il Novavax. A seguire pure il russo Sputnik. Ecco quali sono le caratteristiche principali di ciascuno di questi vaccini.

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Astrazeneca

Come è fatto: si basa sulla tecnologia del vettore virale: cioè si usa un virus simile a SarsCov2, ma non aggressivo (un adenovirus da scimpanzè), cui vengono aggiunte le informazioni genetiche che dovrebbero allertare la risposta immunitaria dell' organismo. 

Per chi è: raccomandato ai soggetti sopra i 60 anni.

Quante dosi: due, a distanza di 12 settimane.

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Johnson & Johnson

Come è fatto: come AstraZeneca, è un vaccino a vettore virale. Può essere conservato in frigorifero, senza necessita di essere congelato.

Per chi è: per soggetti dai 18 anni in su.

Quante dosi: una.

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Pfizer-Biontech (Comirnaty)

Come è fatto: utilizza la tecnica dell'mRNA messaggero, che consiste nell'utilizzare la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l'acido ribonucleico (Rna). L'obiettivo è somministrare direttamente l'mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. Nel caso specifico si parla della proteina Spike

Per chi è: per soggetti dai 16 anni in su.

Quante dosi: due, a distanza di tre settimane.

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Moderna

Come è fatto: come Pfizer, utilizza la tecnica dell'mRNA messaggero.

Per chi è: per soggetti dai 18 anni in su.

Quante dosi: due, a distanza di quattro settimane.

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I tre in attesa di approvazione

Curevac è un vaccino tedesco (a mRNA), prevede sempre due dosi e può essere conservato alla normale temperatura da frigorifero. Novavax è americano (a base proteica) e prevede due dosi. Sputnik è russo ed è composto da due diversi virus, che appartengono alla famiglia degli adenovirus, Ad26 e Ad5, modificati in modo da contenere il gene della proteina spike. Questi sono iniettati separatamente: Ad26 è usato nella prima dose e Ad5 è usato nel richiamo.

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TORINO - Effetti collaterali, indicazioni e bugiardini. Le informazioni in circolazione riguardo i vaccini sono tante e dispersive, a volte fin troppo confusionarie. Allo stato attuale sono 4 i prodotti anti-Covid operativi in Italia: Pfizer-Biontech, Moderna, AstraZeneca Vaxzevria e Johnson & Johnson (dalla metà di aprile). Oltre a questi ce ne sono anche molti altri in fase di sperimentazione (anche avanzata), come ad esempio l'italiano ReiThera, che potrebbe essere a disposizione dall'autunno. Altri due sono più vicini al via libera da parte dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema): questi sono il Curevac e il Novavax. A seguire pure il russo Sputnik. Ecco quali sono le caratteristiche principali di ciascuno di questi vaccini.

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