Il Cashback non rientra nel Recovery Plan, ecco cosa può succedere

La misura, fortemente voluta dal governo Conte, non è detto che venga abbandonata. Draghi potrebbe decidere di fare ricorso a fondi nazionali
Il Cashback non rientra nel Recovery Plan, ecco cosa può succedere© ANSA

Il “Cashback”, ovvero il programma anti evasione, fortemente voluto dall’esecutivo Conte, che prevede la restituzione del 10%, fino a un massimo di 150 euro ogni sei mesi, delle somme per acquisti con carta di credito o bancomat ?non dovrebbe rientrare nel piano italiano per il Next Generation Eu da 221 miliardi, che entro il 30 aprile sarà inviato alla Commissione europea. Il programma resta comunque attivo e al momento, secondo quanto si apprende, si stanno solo valutando dei correttivi per evitare un utilizzo improprio, in particolare dei micropagamenti, per 'scalare' le classifiche e entrare nella fascia dei primi 100mila che utilizzano di più le carte e che beneficeranno del 'supercashback' da 1.500 euro.

Cashback potrebbe ricorrere a fondi nazionali

Come riporta il Sole 24 Ore, il fatto che non sia rientrato tra le soluzioni finanziabili con i miliardi Ue non implica necessariamente che il Cashback sia abbandonato. Il Governo potrebbe infatti decidere di recuperare comunque i quasi cinque miliardi necessari per la copertura della misura, ricorrendo a fondi nazionali. La necessità di una revisione però è stata messa in evidenza anche dalla Corte dei Conti che ha dichiarato: "Si rileva l'esigenza di una loro migliore finalizzazione e articolazione, essendo necessario comunque evitare la dispersione di risorse con l'incentivazione di operazioni in settori ove non si registrano significativi fenomeni di omessa contabilizzazione dei corrispettivi o nei quali il pagamento mediante carte di debito o di credito è da tempo invalso nell'uso".

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