Gimbe: "Con vaccini a over 60 ricoveri diminuiti"

I dati pubblicati dalla Fondazione riferiscono di un calo netto dei ricoveri e delle terapie intensive: la criticità è la diminuzione dei tamponi del -34%
Gimbe: "Con vaccini a over 60 ricoveri diminuiti"© ANSA

ROMA - Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 26 maggio - 1 giugno, i posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri sono scesi del -78,9%: è grazie alla vaccinazione degli over 60, secondo la fondazione, che il numero dei ricoveri sia sceso da 29.337 (dato del 6 aprile) a 6.192. Relativamente alle terapie intensive i numeri sono scesi da 3.743 a 989, pari a -73,6%. Si riducono anche i nuovi casi di infezione (22.412 rispetto a 30.867) e decessi (720 rispetto a 1.004, pari a -28,3%). In netto calo anche i ricoveri con sintomi (6.192 rispetto a 8.557, pari a -27,6%) e le terapie intensive (989 rispetto a 1.323 (-25,2%). Il Presidente di Gimbe Nino Cartabellotta afferma: "Si conferma il trend in discesa dei nuovi casi, sia per la ridotta circolazione del virus. Da metà aprile sono in costante calo anche i decessi, che nell'ultima settimana si attestano in media poco sopra i 100 al giorno". Gli fa eco Renata Gilli, responsabile ricerca su Servizi Sanitari: "Grazie alle coperture vaccinali di anziani e fragili continua il progressivo svuotamento degli ospedali. L'occupazione dei posti letto Covid a livello nazionale si attesta al 10% in area medica e all'11% in terapia intensiva, con tutte le Regioni sotto le soglie di allerta". 

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Coronavirus, Gimbe: "Calo del -34% dei tamponi"

Secondo i dati forniti dalla Fondazione, inoltre, si registra in Italia un calo netto dei tamponi nelle ultime tre settimane: quasi del -34%. Nel dettaglio, il numero di persone testate settimanalmente, stabile sino alla prima decade di maggio, si è ridotto nelle ultime 3 settimane da 662.549 a 439.467 (-33,7% ). Nello stesso periodo sono state testate, con tampone molecolare o antigenico, in media 120 persone/die per 100.000 abitanti con nette differenze regionali: da 199 del Lazio a 49 della Puglia. "Purtroppo - spiega ancora Cartabellotta - i criteri per conquistare e mantenere la zona bianca, disincentivano le Regioni a potenziare le attività di testing e riprendere il tracciamento". Altra criticità riguarda il sequenziamento, si legge ancora nel rapporto: nel bollettino "prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia", l'Istituto Superiore di Sanità riporta che nel periodo 28 dicembre 2020-19 maggio 2021 è stato sequenziato l'1,11% dei casi positivi. Da febbraio 2021 vengono sequenziati oltre mille casi settimanali, in linea con gli standard dell'European Center for Disease and Control, seppure con performance regionali molto eterogenee: dal 6,05% dell'Abruzzo allo 0,09% del Piemonte. "Un'insufficiente attività di sequenziamento - precisa Cartabellotta - non consente di identificare le varianti più contagiose se non dopo l'aumento dei casi, né di adeguare le strategie vaccinali se necessario.

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