Il calcio abruzzese perde un uomo di sport, la Marsica piange Oscar Valente, Tagliacozzo l'allenatore che aveva portato sugli spalti del Leo Attili anche i meno appassionati e Villa San Sabestiano il suo ragazzo. Qui 61 anni fa era iniziata la sua straordinaria avventura con il pallone, finita ieri notte a causa di una feroce malattia. Ma la palla gli è rimasta incollata ai piedi fino all'ultimo respiro. Oscar Valente lo sport lo ho conquistato correndo, da calciatore di talento, e la sua vita si è nutrita di pane e sudore. Dalla selezione delle giovanili abruzzesi alle serie minori fino alla serie D. Poi la lunga avventura come allenatore fino alla promozione. E ci ha messo l'anima, unendo alla passione agonistica un rigore da calcio professionistico che chi se ne intende gli ha sempre riconosciuto. Poi l'amore per i suoi ragazzi, per i quali è sempre stato un punto di riferimento. Bilanciando rigore e simpatia ha trasmesso loro i valori più nobili dello sport, l'importanza degli allenamenti e della fatica come mezzo per ottenere i migliori risultati dentro e fuori dal campo sportivo, ma anche il rispetto per l'avversario, anteponendo l'atleta al calciatore per essere campioni prima nella testa che nelle gambe. Mancherà a tanti davvero. Mancheranno i suoi generosi consigli, i puntuali commenti alle partite di serie A, e in molti, amici, allievi ed ex compagni di squadra, ricorderanno sorridendo le sue sfuriate, a bordo campo, dritto e impettito con le braccia incrociate, pronto a sfilarsi giacca e pantaloni, infilare gli scarpini e scendere in campo per dare manforte alla squadra. Così, sul prato verde, con l'amato pallone tra i piedi, piace ricordarlo anche a noi. E sarebbe importante intitolare il nuovo campo sportivo di Tagliacozzo a questo straordinario personaggio affinché i valori per i quali Oscar Valente ha corso possano essere trasmessi alle future generazioni di calciatori.