Protocollo “London Bridge": cosa succede se muore la Regina Elisabetta

Il portale politico.eu ha svelato quali sarebbero le operazioni del governo inglese in caso della dipartita della Sovrana
Nella lista delle parole dell'anno c'è poi la Regina Elisabetta, al primo posto anche tra gli addii celebri. Gli italiani hanno cercato su Google anche le Elezioni che si sono tenute il 25 settembre; Piero Angela, l'indimenticabile divulgatore scientifico venuto a mancare lo scorso 13 agosto.© EPA

LONDRA (Inghilterra) - Cosa succederebbe se la Regina Elisabetta dovesse venire a mancare? Il portale politico.eu ha svelato i dettagli del protocollo in caso della morte della sovrana inglese, un protocollo chiamato "London Brindge". La prima operazione in assoluto è la frase in codice che il primo ministro in carica riceverà ossia "London Bridge is down" facendo riferimento alla famosa filastrocca inglese. Association Press avrà il pesante incarico del comunicato seguito poi da un totale black-out dei social network. Il sito ufficiale del governo britannico (gov.uk) pubblicherà soltanto sviluppi urgenti e non sarà permesso alcun retweet previo consenso del responsabile delle comunicazioni.

Il D-Day

Il giorno della scomparsa della Regina avrà anche una denominazione "D-Day" che verrà aggiornata nei giorni successivi (D+1, D+2...) fino al giorno del funerale. La bara della Sovrana sarà posta nel mezzo della Westminster Hall aperta al pubblico per 23 ore al giorno per tre giorni. Il tutto prima dei funerali di stato che si terranno 10 giorni dopo la morte.

Operazione "Spring Tide"

La successione del principe Carlo si chiamerà "Spring Tide" con orario del discordo del nuovo re (ore 18 locali) dopo una udienza con il Premier. Il portale alla fine conclude spiegando che se la morte della Regina non dovesse cadere nel weekend ai lavoratori non sarà garantito alcun giorno di ferie.

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