© ANSAPAVIA - La Questura di Pavia, sollecitata dalla Procura della Repubblica, stava già da un mese monitorando gli incontri periodici tra Shmuel Peleg e il nipotino Eitan, il bambino israeliano scampato alla tragedia del Mottarone del 23 maggio dove i suoi genitori, il fratellino e i due bisnonni hanno perso la vita. La Procura aveva aperto un'indagine dopo una segnalazione del giudice tutelare che, al termine di un'udienza burrascosa, aveva assegnato definitivamente alla zia paterna Aya Biran la tutela del bambino. Peleg però, soldato israeliano in pensione che durante le udienze di affidamento aveva avuto evidenti screzi con la donna, ha rapito il nipote durante uno degli incontri consentiti dal giudice aggirando i controlli delle autorità.
Rapimento Eitan, nonno indagato per sequestro di persona
Tragedia Mottarone, i periti: "Freni manomessi"
Rapimento di Eitan, c'era il divieto di espatrio
La nonna, Esther Athen Cohen, anche lei indagata per sequestro di persona con l'ex marito Shmuel Peleg, aveva affermato: "Vorremmo portarlo in Israele e che crescesse da ebreo". Una delle principali contestazioni era la nomina di Aya a tutore di Eitan decisa dal Tribunale di Torino quando, subito dopo l'incidente, era necessario affrontare le cure per il bambino ferito. Scelta fermamente contestata dai nonni, dalla zia Gali e dai loro avvocati secondo i quali "non esiste nessuna decisione di nomina o di conferma a tutore a Pavia e, ad oggi, non esiste un affidamento del minore perché la competenza è del Tribunale dei minori, che non è stato investito della questione", contesta l'avvocato Sara Carsaniga. Il giudice ha anche disposto che Peleg riconsegnasse entro il 30 agosto il passaporto israeliano del nipote, per il quale veniva emesso un divieto di espatrio. Tensioni che il giudice ha comunicato a Venditti il quale ha subito aperto un fascicolo a modello 45, cioè senza ipotesi di reato e senza indagati, allertando la squadra mobile della Questura di Pavia.