© EPACHERNOBYL (Ucraina) - I militari russi che si sono accampati per settimane a Chernobyl hanno commesso azioni sconsiderate nella zona, una delle più tossiche al mondo, e sono arrivati perfino a toccare materiale radioattivo a mani nude. Lo ha raccontato al New York Times Valeriy Simyonov, ingegnere capo per la sicurezza del sito nucleare di Chernobyl. Le forze russe hanno vagato per il terreno con bulldozer e carri armati, hanno scavato trincee e bunker esponendosi a dosi potenzialmente dannose di radiazioni. Simyonov ha affermato che l'esercito russo ha schierato degli esperti in materia di nucleare ma che questi avevano poca influenza sui comandanti dell'esercito. "I militari sembravano infatti più preoccupati di pianificare l'assalto a Kiev. Sono venuti e hanno fatto quello che volevano nella zona", ha detto Simyonov. Lo scavo delle trincee non è stato l'unico caso di incoscienza nel trattamento di un sito così tossico che ha ancora il potenziale per diffondere radiazioni ben oltre i confini dell'Ucraina. Con un'azione particolarmente sconsiderata, un soldato russo di un'unità di protezione chimica, biologica e nucleare ha raccolto a mani nude una fonte di cobalto-60 in un deposito di rifiuti, esponendosi a un altissimo livello di radiazioni in pochi secondi, ha infine raccontato il capo della sicurezza del luogo, affermando di non sapere poi cosa sia accaduto all'uomo.
Galushchenko: "Questi soldati non hanno più di un anno di vita"
"I sodati russi che hanno scavato trincee vicino alla centrale nucleare di Chornobyl non hanno più di un anno di vita". Lo ha detto il ministro dell'Energia ucraino German Galushchenko, secondo quanto riporta il ministero della Difesa di Kiev su Twitter. "Questo è il duro destino e la fine spietata dei militari russi che vengono uccisi dal loro stesso comando", si legge.