È morto Gianni Minà: lutto nel mondo del giornalismo

Il conduttore, dopo una breve malattia cardiaca, è deceduto all'età di 84 anni. Iniziò la carriera nel 1959 a Tuttosport di cui fu direttore dal 1996 al 1998
È morto Gianni Minà: lutto nel mondo del giornalismo© ANSA

Lutto nel mondo del giornalismo: è morto all'età di 84 anni Gianni Minà. L'annuncio è arrivato tramite un post su Facebook: "Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità".

Gli inizi a Tuttosport: la carriera di Gianni Minà

Nato a Torino il 17 maggio 1938, poco più che ventenne, nel 1959, iniziò la sua carriera giornalistica a Tuttosport di cui fu direttore dal 1996 al 1998. L’anno successivo il debutto in Rai per la collaborazione alla realizzazione dei servizi sportivi sui Giochi Olimpici di Roma 1960. Nella sua sterminata esperienza da cronista ha seguito otto mondiali di calcio e sette Olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell'epoca di Muhammad Ali. Approdato a "Sprint", rotocalco sportivo diretto da Maurizio Barendson, a partire dal 1965 si occupa di documentari e inchieste per numerosi programmi, tra cui "Tv7", "AZ, un fatto come e perché", "Dribbling", "Odeon. Tutto quanto fa spettacolo" e "Gulliver". Con Renzo Arbore e Maurizio Barendson fonda "L’altra domenica", e nel 1976 viene assunto al "Tg2" diretto da Andrea Barbato. Nel 1981 vince il "Premio Saint Vincent" in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno. Dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a "Mixer", debutta come conduttore di "Blitz", programma di Raidue di cui è anche autore, che accoglie ospiti come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Jane Fonda, Enzo Ferrari, Gabriel Garcia Marquez e appunto Muhammad Ali.

La storica intervista a Fidel Castro e i docufilm su Ali e Maradona

Minà seguì il pugile di Luoisville in tutta la sua carriera tanto che portano la sua firma il libro "Il mio Alì", frutto dei suoi articoli, realizzato nel 2014 con Rai Eri e distribuito dalla Rizzoli, e il lungometraggio "Cassius Clay, una storia americana". Memorabili le interviste alle leggende dello sport, i Beatles, ma soprattutto quella realizzata nel 1987, della durata di sedici ore, al presidente cubano Fidel Castro per un documentario da cui viene tratto un libro: il reportage intitolato "Fidel racconta il Che". Grande amico di Massimo Troisi ma anche di Diego Armando Maradona, su cui nel 2001 realizza "Maradona: non sarò mai un uomo comune", un reportage-confessione di 70 minuti con El Pibe de Oro alla fine dell'anno più sofferto per la vita dell'ex fuoriclasse argentino. 

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