Tensione tra Erdogan e Haftar, Sarraj potrebbe disertare Berlino. L'Europa attende

Si avvicina il summit nella capitale tedesca per trovare un accordo tra le parti, ma l'intesa sembra sempre più lontana. Borrell: "Europa pronta ad aiutare anche con i soldati"
Tensione tra Erdogan e Haftar, Sarraj potrebbe disertare Berlino. L'Europa attende© Getty Images

TORINO - Indiscrezione sul clamoroso passo indietro rilanciata dalla tv basata in Qatar Libya al-Ahrar: il premier libico Fayez al Sarraj potrebbe disertare la conferenza di Berlino ed inviare soltanto una delegazione. Se fosse confermata, rischia di indebolire la sostanza della riunione, convocata nella capitale tedesca con la speranza di un cessate il fuoco duraturo. Atmosfera già tesa per i nuovi scambi di accuse tra gli opposti schieramenti, ad appena due giorni dall'inizio dei lavori, con il presidente turco Erdogan che ha bollato il generale Khalifa Haftar come "un uomo inaffidabile". A Berlino sono tutti al lavoro per perfezionare una bozza di intesa da sottoporre alle parti al meeting in programma domenica. L'episodio che avrebbe fatto infuriare Sarraj sarebbe stata un passaggio nel documento, nella sua ultima versione, in cui si chiede un "nuovo governo di accordo nazionale": una mossa letta dall'entourage del premier libico come il tentativo di spingere lui a farsi da parte. In questi termini, l'unico e realistico obiettivo della conferenza di Berlino appare quello di convincere le parti a sottoscrivere il consolidamento del cessate il fuoco scattato una settimana fa. Una condizione fondamentale per riavviare il negoziato politico, paralizzato negli ultimi nove mesi dall'offensiva di Haftar su Tripoli, e congelato dallo stesso generale nelle ultime trattative a Mosca. Appare invece improbabile il via libera ad una missione internazionale sul terreno, sotto forma di una forza di interposizione Ue, per garantire il cessate il fuoco. Secondo l'Alto Rappresentante Joseph Borrell, se c'è una tregua, l'Ue "deve essere pronta ad aiutare, eventualmente anche con soldati", anche per "controllare l'embargo alle armi"

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