© AnsaBUENOS AIRES (Argentina) - Sono state tantissime le donne che ieri sono sono riunite davanti al Parlamento di Buenos Aires per esigere, per l'ennesima volta, l'approvazione di una legge che permetta in Argentina l'aborto "legale, sicuro e gratuito". La manifestazione è stata caratterizzata da un mare di "fazzoletti verdi" che sono stati simboli da sempre della battaglia che da anni i movimenti femminili e femministi argentini portano avanti per mettere fine alla criminalizzazione dell'interruzione di gravidanza. Durante questa manifestazione, inoltre, su un palco è stato letto un documento che assicura che: "il progetto di legge ha conquistato le piazze". Sottolineano poi le rappresentanti della protesta: "La nostra intenzione è di difendere il progetto che consacra i diritti costituzionali, adeguandosi alle diverse esigenze degli organismi internazionali di cui il nostro Paese fa parte". Questo documento, infatti, deve essere trattato nelle prossime settimane dai due rami del Parlamento, Camera e Senato, che ne dovranno decidere l'approvazione. Da tempo lo spinoso tema dell'interruzione della gravidanza è al centro del dibattito politico-sociale in Argentina, e nella scorsa legislatura un progetto di legge promosso dall'allora presidente Mauricio Macri era stato approvato alla Camera, ma respinto al Senato. Giorni fa il presidente Alberto Fernández ha annunciato l'invio il primo marzo in Parlamento di un testo legislativo per regolamentare l'aborto. E in parallelo ne sarà inviato un altro per garantire il diritto ad una sufficiente alimentazione della madre e di suo figlio nei primi 1.000 giorni di vita. Infine, all'incontro sono intervenute anche le donne del collettivo cileno 'Las Tesis' che hanno replicato il celebre flash-mob dal titolo 'Un violador en tu camino', con variazioni nel testo per permettere di aggiungere slogan locali.