Ambra Angiolini racconta la bulimia nel libro "Infame"

La compagna di Massimiliano Allegri ha affermato di essere riuscita a mettere da parte "Elettra", nome con cui ha identificato la parte sofferente di sè stessa
Ambra Angiolini racconta la bulimia nel libro "Infame"© Instagram ambraofficial

TORINO - Ambra Angiolini, compagna di Massimiliano Allegri, ha pubblicato un libro "Infame" in cui ha raccontato il suo rapporto difficile con il cibo e il peso. L'attrice, infatti, ha sofferto di bulimia affermando di essere riuscita a mettere da parte "Elettra", nome con cui ha identificato la parte malata di sè stessa: "Non credo di essere stata coraggiosa nel raccontare questa mia problematica. In fondo, in questo libro, voglio solo dire che sono una tra le tante che si è ammalata e che non c'è nulla di cui ci si debba vergognare. E poi, anche se racconto tutto, non mi piango mai addosso. Credo che il mio libro sia anche pieno di leggerezza e ironia". Nell'intervista rilasciata a La Repubblica la Angiolini ha poi analizzato nel dettaglio il suo problema: "C'era quel troppo di cui non sapevo cosa fare. Sentivo troppa roba dentro e non capivo dove metterla. E poi quel grido: Ancora! Anche se è proprio questa voglia di fare che mi ha poi sempre spinto ad andare avanti. Quando ero incinta ero piena, sazia. Dentro la mia pancia c'era una persona che non diceva mai ancora. L'ancora è diventato amore".

Un problema anche per i giovani

Ambra Angiolini, successivamente, ha analizzato questa tipologia di problema che colpisce spesso anche i giovani: "Se i più giovani soffrono è il futuro del nostro paese ad essere compromesso. Come faremo domani se non li curiamo oggi? Dovremmo farlo creando strutture adatte. E' quello che sta cercando di fare Simona Tironi, la vice presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, con la quale collaboro. E' lei la prima firmataria di una legge che prevede l'istituzione di una rete regionale per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Non è possibile che le persone bulimiche e anoressiche siano ricoverate in centri di salute mentale insieme agli altri pazienti psichiatrici". 

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