Roberto Baffo Da Crema: "Ho venduto orologi finti anche ai Vip"

Le confidenze del televenditore più famoso del piccolo schermo
Roberto Baffo Da Crema: "Ho venduto orologi finti anche ai Vip"

Roberto Da Crema, detto anche il Baffo, ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera la sua carriera di televenditore, che tanto successo ha avuto negli anni Novanta. "Vendevo più di Mike Bongiorno, per non dirlo in giro mi diedero un pacchetto di 12 televendite in una bella fascia, che valeva 400 milioni di vecchie lire", ha assicurato. Quella della vendita è stata una passione nata durante l'infanzia, quando decise di vendere detersivi dopo che la cantina di casa si era allagata: "Facevo il 3×2", ha ricordato.

I successi di Roberto Baffo

Tra successi clamorosi come l'imitazione dello Swatch ("li comprarono pure Ezio Greggio e Loredana Bertè, che da me ordinava le pentole. Sandra Mondaini e Raimondo Vianello presero i giubbotti in ecopelle con la striscia di lana al centro per i loro filippini") Roberto Baffo ha poi aggiunto: L’oggetto più inutile? Lo stendino a forma di ombrello: si apriva con questi tentacoli orrendi dove potevi appendere fino a tre lavatrici. La biancheria cadeva da tutte le parti. Marchi inventati? Il sarto Severgnini. Mi avevano dato uno stock di camicie di cotone. Le vendetti dicendo che erano della grande sartoria artigianale Severgnini. Mai esistita. Un successo”.

Il trionfo in America

Roberto Da Crema, che oggi ha 69 anni, ha poi rammentato la sua avventura americana nel 1992: Andai al Madison Square Garden con un amico con cui pescavo le carpe sul Ticino. Dovevo spiegare la differenza tra gli orologi normali e quelli subacquei, in platea c’erano anche gli psicologi. Non sapevo una parola di inglese. Mentre alle mie spalle mandavano un video sul mio stile di vendita, trovai vicino a me un’ampolla di vetro con dei pesciolini rossi. Allora la presi sotto braccio e ci infilai dentro un orologio. Finito il video lo tirai fuori e lo sbattei sul tavolo: “Water resistant!” gridai. Ovazione. Tornai in Italia con un assegno da ventimila dollari in tasca".

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