Basket, il segnale di Bologna. Gli applausi per Sassari

Basket, il segnale di Bologna. Gli applausi per Sassari© Ivan Mnacini / Ciamillo-Castoria

Se la lotta salvezza diventa incandescente, visto il risveglio della Reggiana che ora compone un quartetto sul fondo con Scafati, Verona sprecona per gioventù e Napoli (ma Brescia presti attenzione), il duello al vertice ci dice che per lo scudetto sarà lunga. Lo fa a capo di una partita solo decente eppure capace di trasmettere segnali. Milano è più corta e ricade nelle incertezze perché Napier senza Pangos e il possibile surrogato Hall avrebbe dovuto giocare 40’. La Virtus Bologna manda un messaggio chiaro: per ora ha più risorse. E chi temeva che Nico Mannion sotto le capaci mani di Scariolo e del suo staff si potesse spegnere in panchina, ora assiste al suo sbocciare, più maturo e consistente. Oltre ai continui problemi fisici dell’Olimpia che non hanno permesso di trovare identità offensiva, oltre all’errore ormai conclamato di Mitrou-Long (non playmaker e inadatto al sistema), la differenza tra le due è per ora soprattutto nella pattuglia italiana che Scariolo ha deciso a inizio stagione di impiegare in modo preciso: Belinelli e Mannion centrali in A e non in Europa, adesso importanti anche in Eurolega. Certo, in Europa sarebbe servito un elemento in più sotto canestro. Ma siccome l’obiettivo di entrambe è diventato lo scudetto, la Virtus è in pole position. E questo anche se dovrà tenere i 2 punti di vantaggio in classifica, altrimenti il confronto diretto premierà ancora Milano.

Ma lo sappiamo, più che il fattore campo nella finale scudetto conterà la condizione del momento, di singoli e squadra. Nel frattempo, lontano dai radar, il Banco Sardegna Sassari è salito al 4° posto, strappandolo a Varese rifilando una pesante lezione. Qualità di gioco, tenuta di gruppo, un grande coach d’esperienza (Bucchi). Ma c’è altro: la società. La Dinamo di Sardara che non si basa su grandi finanziatori ha saputo resistere alla crisi da pandemia. E dopo i trionfi ha saputo accettare la propria dimensione, senza mai esagerare, però mantenendo la struttura del club completa. In stagione il gm Pascucci, tagliato Onuaku, non l’ha sostituito con un potenziale big, ma con un uomo squadra: Deshawn Stephens. La Dinamo è quarta anche in A1 donne. Le società rendono i campionati migliori. 

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