"Stranieri e tiro da tre hanno frenato l'Italia del basket"

Festa per i 40 anni della Coppa Campioni di Cantù e dell'Europeo. I rimpianti di Ossola e altre bandiere azzurre: "Era il campionato più bello del mondo"
"Stranieri e tiro da tre hanno frenato l'Italia del basket"© CIAMILLO

Erano addirittura 13 le Coppe dei Campioni lombarde rappresentate nell'evento organizzato martedì sera da Liba Italia, associazione che riunisce a sé tante ex stelle del basket e che ha voluto celebrare con i campionissimi dell’epoca il quarantesimo anniversario del derby lombardo che valse la Coppa Campioni del 1983 vinta a Grenoble da Cantù su Milano e la medaglia d’oro conquistata dall’Italia sempre nello stesso anno, con la Nazionale guidata da Sandro Gamba, che vinse per la prima volta nella sua storia gli Europei. A 40 anni da quei risultati memorabili lo sponsor della serata Acqua San Bernardo ha voluto allargare la festa anche alle altre società storiche della Lombardia che tra maschile e femminile vantano ben 13 Coppe Campioni in bacheca e che fanno del territorio uno dei più floridi per quello che riguarda la pallacanestro maschile e femminile: 5 le coppe conquistate dalla Pallacanestro Varese, tre dall’Olimpia Milano, due di Cantù e il titolo europeo femminile per club centrato in passato dal Geas Sesto San Giovanni e due volte dalla Comense. Ricchissimo era anche il parterre di ospiti tutti di livello assoluto e tutti rappresentanti di un periodo a dir poco memorabile per la pallacanestro italiana che dominava con le sue squadre anche a livello europeo.

La cerimonia: da Meneghin ad Aldo Ossola

All’appuntamento celebrato a Capiago Intimiano, in provincia di Como, erano presenti volti tutt’ora noti della pallacanestro azzurra come Dino Meneghin, Meo Sacchetti, Antonello Riva, Pierluigi Marzorati, Aldo Ossola e tanti altri. A premiare
le squadre lombarde il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, poi il momento più indimenticabile della serata con la consegna ai protagonisti della vittoria dell’oro europeo dell’Italia di una canotta con il nome e anziché il numero il simbolo dell’infinito a testimoniare l’eternità delle gesta e dei titoli conquistati dai partecipanti. Tra di loro anche Aldo Ossola bandiera della Pallacanestro Varese: «Il nostro era il campionato più bello del mondo, purtroppo ora le cose sono cambiate, con la presenza di tanti giocatori americani e con l’introduzione, rispetto a quando giocavamo noi, del tiro da tre punti».

Le parole di Dino Meneghin

A far eco alle parole dello storico playmaker varesino un’altra icona della pallacanestro azzurra come Dino Meneghin, iconico giocatore di Varese e di Milano nonché ex bandiera azzurra e già presidente federale: «Sono cambiati i tempi ed ora è tutto molto più complicato e più difficile per le squadre italiane rispetto ad allora, anche perché è aumentato il numero delle concorrenti con cui le nostre rappresentanti si devono poi confrontare». Una serata anche con un fine
benefico con parte del ricavato devoluto alla società Briantea84 per l’acquisto di una carrozzina da gara.

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