Basket, i casi Totè e Denegri. E la fiducia tardiva

La Serie A propone volti interessanti e qualche dubbio. Mentre qualche domanda, più in generale, è lecito porsela guardando cosa accade intorno ai canestri
Basket, i casi Totè e Denegri. E la fiducia tardiva© CIAMILLO-CASTORIA

In attesa del gran duello tra Napoli e Virtus Bologna stasera, la Serie A propone volti interessanti e qualche dubbio. Mentre qualche domanda, più in generale, è lecito porsela guardando cosa accade intorno ai canestri. Ma partiamo dai volti interessanti. Leonardo Totè era atteso da anni, ha già assaporato la Nazionale e pur essendo 2,11 di mani educate, ne è uscito. Magari si è posto domande e ora viaggia a 17 punti di media a Pesaro e ieri nel teatro più importante, il Forum di Assago, ne ha messi 20 contro una squadra che faceva riposare tre lunghi importanti, ma ne ha comunque tanti (troppi visti i problemi tra gli esterni?).

Un’altra storia interessante la scrive Davide Denegri a Cremona, nella sua prima stagione in A, quando ormai ha 25 anni. Piccolo, poco regista, si diceva. Eppure era stato uno dei protagonisti dell’annata 1998, argento ai Mondiali Under 19 nel 2017. Sa fare canestro e lo conferma, offre un esempio positivo per tanti ragazzini che non raggiungono l’1,90. Lancia poi il solito segnale ai club: meglio avere maggiore fiducia e coraggio, guardando bene dentro le persone oltre che i giocatori. Gli spunti di riflessione arrivano invece dalla girandola di coach in Serie A e a sorpresa in Eurolega. Troppi così presto.

L'occasione per Pozzecco

Ma siamo felici che Gianmarco Pozzecco abbia la sua occasione, convinti che la sfrutterà al Villeurbanne. Vorremmo poi capire se Pozzecco avrà ancora una chance azzurra post estate olimpica. Il contratto non è stato rinnovato dopo il Mondiale, nei corridoi circola forte un cognome, Scariolo. Fra pochi mesi avremo la verità, ma Poz ha lavorato meglio di come magari qualcuno abbia commentato. Altro spunto di riflessione riguarda Milano. L’Olimpia va troppo a corrente alterna, anche nella stessa partita. Deve ancora costruire certezze. Le domande sono: quanto tempo occorra e se non sia il caso di intervenire sul mercato prima di quanto fatto la scorsa stagione. Ultima riflessione sulla Nex Gen che comincia oggi. A ragazzi così grandi non è il caso di far sperimentare regole, alcune cervellotiche che francamente non vorremmo mai vedere. Chiudiamo la settimana con una preghiera per Mattia Stano, morto a 27 anni. Era tornato in campo dopo un trapianto di fegato alle Molinette di Torino. Ma il male è tornato. Il suo amore non sarà dimenticato.

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