Negli ultimi tempi sono emersi problemi con la Lombardia.
«Voglio chiarire: il presidente del comitato regionale è convinto di avere tutti i voti della Lombardia, ci confronteremo al momento opportuno, se avrò un avversario. Io sono sereno, sarà quel che sarà. Ho avuto tante soddisfazioni, me ne vorrei prendere ancora un’altra. Gli altri devono essere più bravi. Per quanto riguarda il comitato è nato un altro problema che stiamo esaminando. Ma non voglio parlare, porterò tutti i documenti in consiglio federale. Ho la coscienza a posto, sono allenato alle elezioni».
Il basket deve crescere, cambiare.
«Tanto può migliorare e un solo uomo al comando non basta, serve la collaborazione delle società. Abbiamo tre presidenti di lega capaci che lavorano bene, l’amico Umberto Gandini per LBA, l’avvocato Francesco Maiorana per LNP e poi Massimo Protani per la lega femminile. Siamo riusciti a mandare in Rai tutti i campionati gestiti da Fip. Per il Preolimpico, i cui diritti sono in mano a Sky e Dazn, lavoreremo come fatto per il Mondiale».
I presidenti esperti si possono ricandidare perché è cambiata la norma.
«La ritengo logica. Le novità devono essere meglio di chi c’era prima. E poi, perché questo discorso non si fa nella vita sociale, ma solo nello sport? Mi si dia una spiegazione logica. A me dispiace che il presidente Malagò non si possa ricandidare, non vedo persone che migliori al suo posto. Tra l’altro Malagò ha avuto un’Olimpiade in cui lui è stato attore principale. Io per Torino 2006 avevo alle spalle l’avvocato Giovanni Agnelli. Quando arrivava al Cio si alzavano tutti in piedi».
Il presidente Fitp Binaghi l’ha ricordata nelle dediche per la Davis. Intanto il tennis è decollato per popolarità e tesseramenti.
«Mi ha fatto molto piacere, perché con Binaghi ci conosciamo da tanti anni, averlo fatto dopo una vittoria così importante, è una bella dimostrazione di stima. Ha saputo rilanciare un movimento e poi sono arrivati i risultati. Merito innegabile. Il basket ha avuto un momento difficile, ma nel post covid è ripartito e durante la pandemia ha perso meno di altri, il 2%. Aspetto con curiosità le prossime divisioni nei contributi di Sport e Salute, perché non tutte le discipline sono uguali. Mi auguro di essere interpellato, bisogna valutare difficoltà e differenze tra sport professionistici e dilettantistici».
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