Basket, Eurolega: perché il muro di Milano convince

Pur con tre assenti tra gli esterni, l’Olimpia sfiora l’impresa in casa del Fenerbahce e cede dopo 45 minuti
Basket, Eurolega: perché il muro di Milano convince© EPA

Milano accarezza la prima impresa stagionale in Eurolega al debutto e pur con assenze improtanti. L’Armani arriva a un passo da sbancare Istanbul, ma alla fine a far festa nella gara d’esordio di coppa è il Fenerbahce che, dopo un supplementare, beffa l’Olimpia e vince 85-82. Una partita che prima della palla a due pare completamente a senso unico pro Fener viste le molteplici assenza in casa Armani: l’Olimpia, infatti, si presenta a Istanbul senza gli infortunati Maodo Lo e Baron a cui si aggiunge all’ultimo momento il k.o. di Hall. Coach Messina, perciò, è costretto a inventarne un’altra delle sue, decidendo di giocare con un quintetto di giganti e la partenza con il trio Mirotic, Melli, Voigtmann spariglia le carte in tavola e regala una grande partita che l’EA7 però non riesce a portare a casa nonostante tutto. Pesano come un macigno le 19 palle perse con Flaccadori e lo spento Pangos che sono davvero troppo poco per una cabina di regia che avrebbe decisamente bisogno di più opzioni.

Voigtmann e Mirotic, i migliori

Il confusionario attacco dell’Olimpia però si nutre della gara clamorosa di Voigtmann e soprattutto di quella sontuosa di Mirotic che al suo esodio europeo in maglia Armani cancella, dopo la svolta nel quarto periodo della gara di campionato vinta contro Treviso domenica scorsa, con un colpo di spugna anche gli ultimi insensati dubbi sul suo clamoroso talento e sulla mossa migliore dell’estate dell’EA7. Chissà cosa penseranno a Barcellona (la sua ex squadra che gli aveva dato il benservito senza troppi complimenti un paio di mesi fa) della partita del lungo montenegrino che però ha il neo dell’errore dall’arco dei 3 punti che alla fine del supplementare avrebbe potuto prolungare la partita dell’Armani di altri 5 minuti. Decisamente più amaro è però un altro errore: quello di Shields che al termine dei tempi regolamentari si trova tra le mani la palla per vincere senza però riuscire a centrare il bersaglio pesante. Il Fenerbahce ringrazia soprattutto per il 6-6 dall’arco della coppia Papagiannis-Pierre e poi per il canestro del solito Wilbekin che, dopo aver sbagliato il tiro partita nei regolamentari, non fallisce alla seconda occasione con il canestro dell’84-79 che a 46” dà il decisivo +5 ai suoi.

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Milano non torna sul mercato

«Congratulazioni a loro che hanno vinto una partita molto equilibrata – dice alla fine coach Ettore Messina - noi meglio a rimbalzo e con gli assist e nella valutazione (74-101 per l'EA7), ma le troppe palle perse ci hanno condannato. Sicuramente abbiamo dimostrato carattere, buona circolazione di palla e siamo stati presenti a rimbalzo». L’Olimpia nonostante i problemi di infortuni nel reparto piccoli con Lo, Baron e ora Hall, Fuori non ha alcuna intenzione di tornare sul mercato: «Tornare sul mercato? No».

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Milano accarezza la prima impresa stagionale in Eurolega al debutto e pur con assenze improtanti. L’Armani arriva a un passo da sbancare Istanbul, ma alla fine a far festa nella gara d’esordio di coppa è il Fenerbahce che, dopo un supplementare, beffa l’Olimpia e vince 85-82. Una partita che prima della palla a due pare completamente a senso unico pro Fener viste le molteplici assenza in casa Armani: l’Olimpia, infatti, si presenta a Istanbul senza gli infortunati Maodo Lo e Baron a cui si aggiunge all’ultimo momento il k.o. di Hall. Coach Messina, perciò, è costretto a inventarne un’altra delle sue, decidendo di giocare con un quintetto di giganti e la partenza con il trio Mirotic, Melli, Voigtmann spariglia le carte in tavola e regala una grande partita che l’EA7 però non riesce a portare a casa nonostante tutto. Pesano come un macigno le 19 palle perse con Flaccadori e lo spento Pangos che sono davvero troppo poco per una cabina di regia che avrebbe decisamente bisogno di più opzioni.

Voigtmann e Mirotic, i migliori

Il confusionario attacco dell’Olimpia però si nutre della gara clamorosa di Voigtmann e soprattutto di quella sontuosa di Mirotic che al suo esodio europeo in maglia Armani cancella, dopo la svolta nel quarto periodo della gara di campionato vinta contro Treviso domenica scorsa, con un colpo di spugna anche gli ultimi insensati dubbi sul suo clamoroso talento e sulla mossa migliore dell’estate dell’EA7. Chissà cosa penseranno a Barcellona (la sua ex squadra che gli aveva dato il benservito senza troppi complimenti un paio di mesi fa) della partita del lungo montenegrino che però ha il neo dell’errore dall’arco dei 3 punti che alla fine del supplementare avrebbe potuto prolungare la partita dell’Armani di altri 5 minuti. Decisamente più amaro è però un altro errore: quello di Shields che al termine dei tempi regolamentari si trova tra le mani la palla per vincere senza però riuscire a centrare il bersaglio pesante. Il Fenerbahce ringrazia soprattutto per il 6-6 dall’arco della coppia Papagiannis-Pierre e poi per il canestro del solito Wilbekin che, dopo aver sbagliato il tiro partita nei regolamentari, non fallisce alla seconda occasione con il canestro dell’84-79 che a 46” dà il decisivo +5 ai suoi.

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