NEW YORK – In queste ore i Knicks hanno vissuto a metà tra passato e futuro. E' stata la giornata dell'ultimo saluto ad Anthony Mason, protagonista nella squadra finalista nel 1994, scomparso una settimana fa a 48 anni per un attacco cardiaco. Alla cerimonia tenutasi nel Queens, luogo d'origine di Mason, erano presenti gli altri pilastri della penultima New York capace di arrivare in finale, da coach Pat Riley (“Sono i giocatori come Anthony Mason ad aver fatto la mia fortuna, non viceversa, sono orgoglioso di aver lavorato con una persona tanto competitiva, uno dei migliori giocatori della mia carriera” ha detto) a Patrick Ewing e Charles Oakley, suoi compagni di reparto nel settore lunghi, fino a John Starks, che con Mason condivideva un percorso iniziato nelle profonde minors, e arrivato fino all'All Star Game, che The Mase disputò nel 2001. Anche per questo, Mason è stato uno degli idoli del Madison Square Garden.
BARGNANI – Nel presente di New York c'è Andrea Bargnani, che vede il proprio futuro ancora negli States: il Mago, tornato finalmente a giocare con continuità dopo un lungo periodo contraddistinto dai problemi fisici, ha segnato 17.8 punti di media con il 44% da tre nelle ultime cinque gare. E il 29enne ha dichiarato di non vedere il ritorno in Europa come un'opzione: “Resterò nella NBA” ha detto l'azzurro. Bargnani, in scadenza di contratto, cercherà così una squadra nella Lega.