© USA Today SportsROMA - NBA e NBPA - Il sindacato dei gicatori della massima lega americana diretto da Michele Roberts - dopo quasi due anni di trattative hanno finalmente trovato una nuova intesa per l'organizzazione dei campionati e la gestione dei rapporti tra le franchigie e gli atleti tesserati. Il precedente accordo sarebbe scaduto al termine della stagione 2020-21, ma per entrambe le componenti c'era la possibilità di uscire dal contratto entro quest'oggi, azione che, se compiuta, avrebbe potuto portare ad un lockout come quello avvenuto agli inizi della stagione 2011-12 e al conseguente slittamento del prossimo campionato a data da destinarsi.
IL NUOVO ACCORDO - Il nuovo accordo verrà ufficialmente messo nero su bianco in Gennaio - i termini di possibile uscita per entrambe le parti sono stati quindi fatti slittare di circa un mese per poter limare gli ultimi dettagli che comunque non mettono a rischio la fumata bianca finale - ed entrerà in vigore dalla stagione 2017-18 per poi protrarsi fino al 2023-24. Tra i punti principali dell'intesa ci sono l'accorciamento della preseason ad un massimo di seri gare con conseguente inizio anticipato di circa una settimana della stagione, l'introduzione del Designated Veteran Player (una sorta di uomo simbolo della franchigia che potrà firmare un contratto a condizioni agevolate), aumento degli stipendi per i rookies e allungamento del roster a 17 elementi per scongiurare la fuga di talenti verso l'Europa e permettere alle franchigie di monitorare la loro crescita. Qualche novità sostanziale ci dovrebbe essere anche in termini di introiti dovuti ai diritti immagine dei giocatori che dovrebbero passare interamente al sindacato giocatore. Resta invariatà, infine, la conferma della divisione 50%-50% (con assetto però variabilre) tra franchigie e giocatori degli introiti generati e incamerati dalla società .