Coronavirus, Gallinari: "Ultimamente ricevo tante chiamate dall'Italia"

Il giocatore di Oklahoma Thunder ha raccontato: "I miei compagni, a differenza mia, non immaginavano l'impatto che il virus potesse avere. Mi sono trovato in mezzo allo spogliatoio a dare spiegazioni"
Coronavirus, Gallinari: "Ultimamente ricevo tante chiamate dall'Italia"© CIAMILLO

ROMA - Danilo Gallinari ha raccolto tutti i suoi pensieri legati all'emergenza Coronavirus che sta colpendo l'Italia in una lettera pubblicata su "The Players' Tribune": "E' da circa un mese che ogni volta che mi squilla il telefono e vedo una chiamata dall'Italia mi preparo a ricevere brutte notizie. E ultimamente mi squilla parecchio. Mi fa strano dirlo, ma io sono fortunato perche' i componenti della mia famiglia stanno tutti bene. Sono preoccupato per mia madre, da sola in quarantena in Italia, con mio padre e mio fratello bloccati a Denver. Ma lei non ha problemi, vive in una casa grande e ha tutto lo spazio necessario. Penso invece a chi si sente recluso nella propria abitazione, a chi fa fatica a vivere in un ambiente sano. Alla sofferenza che ormai si vede dappertutto". Il giocatore di Oklahoma Thunder ha volto lo sguardo verso il futuro con speranza: "Non si sistemerà tutto domani o la settimana prossima. Non sappiamo quanto tempo ci vorrà a uscirne, ma c'è una cosa di cui sono certo: non durerà all'infinito".

"Spiegavo ai miei compagni il Coronavirus"

Gallinari nell'occasione ha anche svelato un retroscena del 11 marzo scorso, quando era chiuso negli spogliatoi nell'attesa che si decidesse il rinvio della partita con  Utah Jazz: "Sapevo che in Italia non si giocava già da tempo a causa del coronavirus, ho pensato subito che fosse successo anche qui in America. Non ci sono state date notizie per molto tempo e i miei compagni, a differenza mia, non immaginavano l'impatto che il virus potesse avere. A quel punto ho preso la parola: "Ragazzi, secondo me tutto questo ha a che fare con il contagio". Da lì in poi tutti hanno iniziato a farmi domande, mi sono trovato in mezzo allo spogliatoio a dare spiegazioni, ma nessuno in quel momento era preoccupato. Adesso invece il virus lo conoscono tutti".

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