Nba Finals, vince Golden State: tutto quello che c’è da sapere

I Warriors hanno battuto Boston in gara-6 e si sono presi il settimo titolo della loro storia
Nba Finals, vince Golden State: tutto quello che c’è da sapere

Golden State Warriors e Boston Celtics, il verdetto finale è arrivato: mai come quest’anno le Nba Finals (visibili in diretta su NOW e raccontate dalla squadra di Sky Sport NBA) sono state all’insegna dello spettacolo con continui capovolgimenti di fronte, rimonte in salsa epica e sfide che si decidono al fotofinish. Da una parte c'era la storia del basket a stelle e strisce, i Boston Celtics, una delle franchigie simbolo della pallacanestro statunitense; dall’altra il recente passato, il presente e il futuro della palla a spicchi ‘made in Usa’, i Warriors del mentore Steve Kerr. Ma non è tutto: Golden State-Boston è stata la sfida tra due mostri sacri del basket americano tra gli anni ‘50 e ‘60, Bill Russell e Wilt Chamberlain, e la supersfida odierna, quella tra Stephen Curry e Jayson Tatum, che ha tenuto tutti gli appassionati con il fiato sospeso. Si è dovuti arrivare a Gara-6 per emettere il verdetto finale: il trionfo dei Warriors che si sono portati sul 4-2.

Warriors e Celtics: tutte le strade portano...alle Finals

Se qualcuno, lo scorso novembre, avesse scommesso un solo penny sui Boston Celtics alle Nba Finals, sarebbe stato facilmente etichettato come pazzo squilibrato. Era l’ottobre del 2021 quando la franchigia del Massachusetts navigava nelle cattive acque della Eastern Conference con un record da brividi: 18 vittorie e ben 21 sconfitte nelle prime 39 gare della stagione in regular season. A gennaio, però, la stagione di Boston svolta: coach Ime Udoka compatta ambiente e gruppo e i Celtics si trasformano. La regular season si chiude con un clamoroso record di 51-31 e un insperato secondo posto a Est, alle spalle dei Miami. Heat Da qui la cavalcata trionfale ai playoff: sweep con i Brooklyn Nets al primo turno, 4-3 al cardiopalma ai quarti di finale contro i Bucks campioni in carica e apoteosi a Miami, in gara-7, contro gli Heat dello spauracchio Jimmy Butler. Se il cammino dei Celtics fino alle Finals assume tutte le sembianze di una gloriosa cavalcata, più lineare e meno arduo è il percorso stagionale dell’altra finalista, Golden State. I Warriors di coach Steve Kerr, terzi a Ovest con un record di 53-29, hanno letteralmente “passeggiato” nel post-season: 4-1 al primo turno ai Nuggets, 4-2 rifilato ai Grizzlies ai quarti di finale e 4-1 in semifinale con i Dallas Mavericks che poco hanno potuto contro lo strapotere di Steph Curry e Kyle Thompson.

Nba Finals: la storia diceva Celtics

Esisteva un solo precedente tra le due franchigie alle Finals e sorride a Boston. Era la stagione 1963-1964 e i Celtics di coach Red Auerbach infliggono una sonora lezione agli, allora, San Francisco Warriors. Dopo le prime due partite vinte in scioltezza dai Celtics con i 59 punti complessivi di Samuel Jones, la serie si sposta a San Francisco con i Warriors che riaprono i giochi in gara-3 con la doppia doppia (35 punti e 25 rimbalzi) di Wilt Chamberlain. In gara-4, nel catino infernale del ‘Cow Palace’ di Daly City, tutti si aspettano il pareggio nella serie dei padroni di casa, galvanizzati dal trionfo nel terzo game ma i Celtics ammutoliscono i quasi 15mila spettatori dell’impianto californiano. Sontuosa la prova del solito Bill Russell che limita il più possibile lo strapotere tecnico e fisico di Wilt Chamberlain e spegne ogni velleità della franchigia californiana. L’happy end-Celtics arriva il 26 aprile 1964: al Boston Garden, il 105-99 finale chiude la serie sul 4-1 e vale alla franchigia del Massachusetts il settimo titolo. Cinquantotto anni dopo, la storia si ripete e si gioca ancora una volta per l’anello: i Celtics sognavano il loro 18esimo titolo per staccare i Lakers e diventare così la squadra più titolata d’America. Golden State invece ha ottenuto il quarto anello in otto stagioni, il settimo complessivo (ultimo trionfo nel 2018, 4-0 in finale ai Cavs di LeBron James). Nell’ultima regular season invece il bilancio tra le due finaliste è in perfetta parità: il 18 dicembre 2021, i Warriors espugnano il TD Garden di Boston per 111-107: Steph Curry il mattatore della serata con 30 punti a referto. Rivincita Boston il 17 marzo 2022 con doppia doppia di Jayson Tatum (26 punti e 12 rimbalzi) e Celtics che vincono 110-88 a San Francisco.

Nba Finals, il duello Curry-Tatum

A 12 anni dalle ultime Finals disputate (era la stagione 2009-2010, sconfitta 4-3 con i Lakers in un’indimenticabile serie), i Boston Celtics si sono affidati alla clamorosa stagione disputata dalla loro stella più luminosa, Jayson Tatum. L’ala dei Celtics ha trascinato i suoi nella decisiva gara-7 di Miami nelle finali di Conference e nelle gare disputate nelle Finals (sempre a referto con oltre 20 punti tranne in gara-1, in ombra con soli 12 punti a sua firma). Considerato uno dei migliori giocatori della sua generazione, Tatum è un profilo di livello assoluto, un classe 1998 che ha tutte le carte in regola per poter quantomeno emulare le gesta di due leggende della pallacanestro mondiale: Paul Pierce, Mvp delle Finals 2008 proprio in maglia Boston, e l’indimenticato Kobe Bryant. Tatum si è inoltre aggiudicato il nuovo premio istituito dalla Nba come miglior giocatore delle finali di Conference (a Est il titolo è dedicato a sua maestà Larry Bird). Stesso riconoscimento anche per Stephen Curry: l’Mvp della finali di Western Conference (premio dedicato a un’altra leggenda del basket, Magic Johnson) e pure della finali nazionali è un giocatore completo. Uno di quei profili che lega il proprio nome alla storia di uno sport ma soprattutto una macchina da guerra alla sua sesta partecipazione alle Finals in otto stagioni. Non servono tante presentazioni per Curry, per lui sono sufficienti alcuni numeri che certificano l’impressionante valore del giocatore: lo scorso 14 dicembre, a Indianapolis contro i Pacers, è diventato il giocatore con il maggior numero di triple segnate nella storia dell’Nba battendo il record di 2973 tiri dall’arco appartenente a Ray Allen. Non contento, due settimane dopo, il 28 dicembre 2021, diventa il primo e unico giocatore della storia dell’Nba a superare i 3mila tiri messi a segno dall’arco in carriera in un match contro i Nuggets. Record spazzati via e qualità al potere: l’Nba è Curry-centrica.

Celtics-Warriors: i protagonisti delle Finals

L'ultimo atto tra Celtics e Warriors non tradisce le attese e si conferma spettacolare: Golden State ha chiuso i giochi in gara-6, disputata giovedì 17 giugno al TD Garden di Boston, mettendo le mani sul Larry O'Brien Championship Trophy. Artefice del progetto Warriors è Steve Kerr, esperto di trionfi tanto in campo quanto in panchina: protagonista del secondo three-peat con i Bulls di Michael Jordan, Toni Kukoc, Scottie Pippen e Dennis Rodman e dei due storici successi degli Spurs nel 1999 e 2003, l’ex guardia di Chicago e San Antonio ci ha preso gusto anche con la lavagnetta in mano. Con i Warriors ha infatti vinto l'anello in quattro occasioni: 2015, 2016, 2018 e 2022. Il quarto trionfo è arrivato anche se le Finals sono state più equilibrate di quanto si potesse pensare: dopo il 2-1 Celtics in gara-3, Golden State si è sempre trovata con le spalle al muro e con la pressione, delle volte ingestibile, di chi deve inseguire e non può permettersi di sbagliare. Ma l’abitudine dei ‘Guerrieri’ di San Francisco alla gestione dei momenti più difficili si è palesata nella sua miglior versione: con un Klay Thompson pienamente recuperato (ritornato in campo a gennaio dopo l’infortunio al legamento crociato del ginocchio sinistro del giugno 2019 e la lesione al tendine d’Achille destro nel novembre 2020), la fisicità di Draymond Green, la freschezza atletica di Jordan Poole e l’apporto decisivo di giocatori come Andrew Wiggins (decisivo a rimbalzo in gara-3 e 4) e Gary Payton II, Golden State ha conquistato la gloria. Ii ‘bad boys’ di Boston hanno venduto cara la pelle pur di portare la serie a gara-7. Marcus Smart, anima della franchigia verde, Robert Williams III, uno dei più interessanti giocatori nel suo ruolo in entrambi i lati del campo e la stella Tatum hanno tentato il ‘Not in my house’. I loro auspici non si sono però trasformati in realtà.

Nba Finals: i risultati

G1 - Golden State Warriors-Boston Celtics 108-120
G2 - Golden State Warriors-Boston Celtics 107-88
G3 - Boston Celtics-Golden State Warriors 116-100
G4 - Boston Celtics-Golden State Warriors 97-107
G5 - Golden State Warriors-Boston Celtics 104-94
G6 - Boston Celtics-Golden State Warriors: 90-103

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