LeBron James, il Prescelto diventa Inimitabile

LeBron James, il Prescelto diventa Inimitabile© EPA

È scolpito sulle spalle del Gigante: The Chosen I. Lo è stato fin da ragazzo, sulla copertina di Sports Illustrated. L’Università l’ha poi saltata, ché la sua è stata la vita. Provate voi a vivere col peso di essere “Il Prescelto”. Provate a diventarlo dormendo bambino tra un alloggio e un altro di parenti e amici perché mamma ragazzina, il papà non c’era, non aveva un tetto proprio. L’ha detto lui dopo il titolo a Cleveland: «Vengo da Akron e non dovrei essere qui». Fenomeno, unico per fisico sposato alla tecnica. Più playmaker che realizzatore alla Michael Jordan cui è stato sempre accostato. Ma LeBron James è inimitabile. Aggiornamento del giocatore-azienda con mille interessi: mediatici, finanziari, manageriali, sportivi. Come Jordan? Sì, ma LBJ è andato oltre con l’impegno sociale (scuole, fondazione), eppoi politico. Non soltanto in Black Lives Matter.

Certo è un eroe controverso, vuole incidere e decidere su tutto, compagni e coach compresi, squadra in cui giocare. Però è un capo che traccia il solco non solo in campo. Superare il miliardo in guadagni è stata la conseguenza. Miglior realizzatore di sempre, ok, ma l’aspetto in cui è n. 1 è la continuità al vertice: per 20 anni il volto della Nba. Se in “Sulle spalle dei giganti” Jabbar, icona superata solo nei numeri, onora i maestri del pensiero e della vita cui gli uomini devono ispirarsi, i nani che sono gli uomini futuri hanno un altro gigante cui ispirarsi.

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