LeBron James il Re di Las Vegas: sarà proprietario

Il classe 1984 ha vinto la sua prima Nba Cup con i Los Angeles Lakers e ha voluto parlare dei suoi progetti per il futuro
LeBron James il Re di Las Vegas: sarà proprietario© EPA

È finita come voleva lui: «Perché essere il primo a vincere il trofeo è qualcosa che resta». Anche se è la Nba Cup, LeBron James ha voluto lasciare il segno e lo ha fatto. In finale il palcoscenico lo ha lasciato al co-protagonista dei Lakers, un Anthony Davis in versione inarrestabile: «Ha avuto numeri alla Shaquille O’Neal, ha dominato». I Lakers hanno controllato la finale di Las Vegas fin dall’inizio, trionfato 123-109, alzato il primo trofeo e LeBron ovviamente è stato Mvp del torneo, per la continuità delle sue prestazioni. La difesa Lakers con Davis da totem in area e con Cam Reddish agente speciale su Tyrese Haliburton ha chiuso ogni varco ai Pacers, pur protagonisti di una splendida cavalcata. I Lakers danno soprattutto l’impressione di una squadra in evoluzione, che se avranno questo Davis nei playoff saranno veri candidati alla finale e all’anello. Anche perché il terzo violino è ben identificato: Austin Reaves pur influenzato dà spettacolo: 22 punti nel primo tempo, 28 alla fine. Ma come detto, accanto a LeBron, la chiave è Davis: 41 punti (massimo stagionale, anche se non conterà per le statistiche della regular season), 20 rimbalzi, 5 assist, 4 stoppate, 16/24 al tiro e 9/13 ai liberi in 41 minuti.

LeBron, i progetti per il futuro

Il re, pur tirando male dalla distanza, ha piazzato 24 punti, 11 rimbalzi e 4 assist, completando 7 partite magistrali. Il più vecchio Mvp, a quasi 39 anni, di un trofeo Nba, superando Kareem Abdul-Jabbar a 38 anni e 54 giorni Mvp della finale per il titolo 1985. «L’importante non è il premio da Mvp, ma i 500.000 dollari che andranno ai più giovani. È il modo in cui ci siamo trovati per vincere. I record verranno battuti, ma una cosa che non verrà mai battuta è chi ha vinto per primo. E noi siamo i primi campioni dell’In-Season Tournament, cosa che nessuno potrà mai toglierci. È bellissimo farlo con una franchigia storica e un gruppo di ragazzi divertenti, coinvolti e competitivi. Mi è piaciuto come abbiamo difeso, abbiamo ancora una lunga strada». Ma Lebron ha sempre mille progetti e l’ha ribadito in conferenza stampa: «Voglio venire qui e portare una squadra a fine carriera».

Ne aveva già fatto cenno lo scorso giugno in una punta del suo show su YouTube. E ieri notte lo ha ribadito: «Certo, non ho cambiato idea, a fine carriera voglio venire qui e portare una franchigia. C’è tutto, organizzazione e strutture, hanno già la NHL, la WNba, la NFL ha i Raiders (e a febbraio ci sarà il Super Bowl) e arriverà nel 2028 la MajorBaseball». Proprio l’anno in cui la Nba dovrebbe espandersi con almeno altre due franchigie. Operazione costosa assai, ma LeBron si sta già muovendo con il Fenway Sports Group (proprietario di Liverpool, Boston Red Sox, Pittsburgh Penguins) in cui ha aumentato le quote. Solo per oggi per oggi il re penserà ad altro, al debutto di Bronny James al college dopo l’arresto cardiaco in estate. Poi sarà caccia all’anello e al futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...