ESCLUSIVA - Mossino alle società: "Restiamo compatti"

Il presidente del Comitato Lnd Regionale Piemonte/Valle d'Aosta a Tuttosport: "Nostro dovere tutelare le società". (intervista: Silvia Campanella)

Nel numero di ieri, mercoledì 11 marzo, di Tuttosport Christian Mossino (presidente del Comitato Lnd Piemonte/Valle d'Aosta) ha parlato in esclusiva al quotidiano, intervistato da Silvia Campanella.

"Formare un fronte comune. Per far sì che le proprie istanze abbiano una cassa di risonanza più potente e diventino davvero espressione di un intero movimento. È un appello, che porta con sé un obiettivo ben preciso, quello che ieri il presidente del Comitato regionale Lnd Piemonte e Valle d’Aosta Christian Mossino ha rivolto alle 629 società e associazioni sportive che animano il panorama calcistico del nostro territorio. A ciascuna di esse è stato inviato il fac simile di una lettera che contiene una richiesta di “adozione di misure di sostegno e salvaguardia specifiche e straordinarie a favore della nostra attività sportiva per i danni causati dall’emergenza coronavirus”.

Destinatari: le istituzioni. «In qualità di Comitato siamo legittimati a portare avanti qualsiasi azione per nome e per conto delle società che abbiamo l’onere e l’onore di rappresentare e certo non abbiamo problemi a rivolgerci direttamente alle istituzioni – spiega il presidente Christian Mossino –: ma in un momento contingente come questo crediamo che sia più efficace, ai fini dell’ottenimento del risultato, far fronte comune e chiedere, senza alcun obbligo è chiaro, a tutte le società di aderire a questa iniziativa». A ciascun presidente la stessa lettera, da firmare, timbrare e inviare all’assessorato allo Sport della Regione, al presidente di Sport e Salute Spa (Ex Coni Servizi Spa), al CONI, al Ministero dello Sport e alle rispettive Prefetture e Amministrazioni comunali. «Gli Enti preposti stanno realizzando bozze di documenti che si presume prevedano la tutela del terziario senza probabilmente contemplare i soggetti che rappresentano il nostro movimento, in particolare le società e le associazioni sportive dilettantistiche.

Per questo crediamo sia necessario far pervenire un documento di sensibilizzazione affinché ogni azione da loro svolta a tutela del sistema economico italiano e territoriale consideri in maniera chiara e inoppugnabile anche i nostri gruppi associativi». E 630 lettere sono sicuramente meglio di una. Ecco il campanello d’allarme che continua a risuonare nella testa di Mossino: «L’attività è ferma, gli impianti sono chiusi. Ma nonostante questo la manutenzione ordinaria va garantita, così come la pulizia e la disinfestazione. E poi ci sono le utenze da pagare, i mutui, gli investimenti. Insomma, tutto questo rimane, mentre parallelamente lo stop globale dell’attività ha costretto tutti ad annullare tornei ed eventi che, lo sappiamo bene, oltre a essere importanti per la pratica dell’attività sportiva dei giovani rappresentano una delle entrate imprescindibili per le nostre realtà. Senza contare che gli stessi accordi di sponsorizzazione rischiano di essere messi in discussione o di non essere soddisfacenti visto che, al momento, la stagione è stata vissuta solo per i suoi due terzi».

Ci sono, in sostanza, ricadute economiche importanti e da non sottovalutare che presto graveranno su tutte le società. Per questo il Comitato vuole il fronte comune. Per questo, in quel fac simile, ha richiesto, tra le altre cose, “aiuti economici agli organizzatori di eventi sportivi, i quali hanno subìto perdite anche a causa dei costi sostenuti per i preparativi delle manifestazioni annullate e sostegno economico ai circoli e alle società sportive che possano risentire in maniera negativa delle disposizioni emesse per garantire la sicurezza della salute dei cittadini”.

«Dobbiamo essere un movimento coeso, siamo tutti in egual modo preoccupati per gli effetti che questa situazione avrà sui bilanci delle società – sottolinea Mossino –: per questo è fondamentale che le istituzioni ci riservino le giuste attenzioni, anche dal punto di vista economico». Intasare la casella di posta o la buca delle lettere delle istituzioni. Con 630 voci, firme, timbri. E soprattutto storie. Di chi ha bisogno di non essere escluso dalla (lunga) lista di misure necessarie per contrastare i danni economici di questa emergenza".

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