Marco Cariolo (Vanchiglia Under 19): "La salute prima di tutto, ma che peccato: stavamo facendo una stagione super"

Uno dei più noti portieri del calcio dilettantistico nostrano si racconta in esclusiva a Tuttocalcio Piemonte
Marco Cariolo (Vanchiglia Under 19): "La salute prima di tutto, ma che peccato: stavamo facendo una stagione super"

Per alcuni lo stop è di circa un mese, per lui invece il periodo in questione è ben più lungo. Marco Cariolo, portiere degli Under 19 del Vanchiglia, è infatti fermo ai box dallo scorso ottobre, a causa di un grave infortunio rimediato al ginocchio prima di Vanchiglia-Lucento.

Marco, come sta procedendo il recupero dall'infortunio?

"Procede bene: mi ero fatto male il 26 ottobre prima di Vanchiglia-Lucento, durante il riscaldamento. Dopo tanti consulti mi sono operato il 19 dicembre. Proprio mentre stavo completando la fisioterpia - nella settimana prima in cui si fermasse tutto a causa del Coronavirus - stavo iniziando a corricchiare in campo. Adesso sto continuando a fare esercizi per conto mio in casa, sia per recuperare pienamente con il ginocchio, sia per tenermi allenato".

Come stava procedendo, prima di farti male, la stagione con il Vanchiglia?

"Molto bene. Su 6 partite (tutte quanto giocate da me) avevamo fatto 5 vittorie e un pareggio. Poi è accaduto che mi sono fatto male, ma la squadra non ne ha risentito più di tanto. La squadra è molto forte. Abbiamo sbagliato solo una partita in questi mesi: contro la Cbs. Per il resto ce la siamo andati a giocare sempre su ogni campo, quasi sempre vincendo".

Anche da infortunato hai continuato a seguire i tuoi compagni?

"Certo, li ho sempre seguiti. Sono sempre andato a vedere gli allenamenti quando non avevo fisioterapia e non mi sono perso nemmeno una partita. Siamo un grande gruppo: l'unione fa la forza e si vede. A parte contro la Cbs abbiamo vinto quasi tutte le partite a parte tre pareggi contro Lucento (andata e ritorno) e Orione Vallette".

Hai qualche rimpianto legato alla tua carriera?

"A dire il vero nessuno. Le scelte che ho fatto, quando ho cambiato squadra, sono sempre state legate ad un principio: dover giocare, perchè per un portiere è fondamentale. Poi non mi pento di niente, perchè in ogni partita e in ogni singolo allenamento sono sicuro di aver dato sempre il massimo. Sicuramente rimpianti è difficile avercene, però quest'anno - se devo dire il vero - eravamo primi, le fasi finali erano alla portata... purtroppo c'è stato il Coronavirus e la salute è ovviamente la priorità. Vedremo se finirà. Indipendentemente da tutto siamo orgogliosi del cammino che abbiamo fatto".

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