QUI BARCANOVA - La società ha scelto il regalo per il centenario

Ma non per sè: è dedicato a tutti i ragazzi provenienti da ogni parte del mondo. Un progetto multiculturale che è anche il primo nella storia del calcio piemontese
QUI BARCANOVA - La società ha scelto il regalo per il centenario

Il Barcanova ha scelto il regalo per il proprio centenario. Un regalo speciale, ma non per sè. Perché l'ultima iniziativa della storica società di via Occimiano è dedicata a giovani calciatori che appartengono a culture e religioni di tutto il mondo. Cristiani, buddisti, islamici; ragazzi di colore, giovani calciatori provenienti dall'est. Insomma, qualsiasi amante del gioco del calcio che voglia correre e divertirsi su quel campo, in una squadra dal dna internazionale.

Per loro, e solo per loro, sarà costituita una squadra di Settore Giovanile, nello specifico per l'annata Under 16, nell'ambito del progetto fortemente voluto dal direttivo presieduto da Enea Benedetto e rappresentato anche dall'immancabile vice Rosa Racioppi: ieri si è svolta la prima conferenza stampa relativa a questa iniziativa ribattezzata Accademia Calcio Multiculturale, con cui la società rossoblù vuole dare un calcio al razzismo e una mano all'integrazione attraverso lo sport più amato nel mondo. Creando una prima volta nella storia del calcio regionale.

Presente anche Isabella Martelli, coordinatrice Sport della Circoscrizione 6 del Comune di Torino, a dimostrazione della grande rilevanza sociale che questa iniziativa ha in quest'area della città. Confermata dal coinvolgimento, voluto dal presidente, di tutte le principali comunità religiose della città.

Domani pomeriggio, a partire dalle ore 17, cominceranno le selezioni sul campo: perché il Barcanova ha sì messo quale obiettivo principale l'insegnamento del calcio in ottica inclusiva, ma ha parallelamente anche l'obiettivo di creare un gruppo competitivo.

Il progetto, affidato allo storico cuore Barca Giancarlo Borghetto, prevede l'iscrizione gratuita per i ragazzi, grazie anche alla disponibilità dello staff che ha già comunicato di voler rinunciare ai rimborsi spesa.

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