SOCIETA' / Vanchiglia, il sogno è un titolo regionale

La società granata, in occasione della presentazione della nuova stagione, non nasconde le ambizioni e il forte desiderio di crescita
SOCIETA' / Vanchiglia, il sogno è un titolo regionale

Più che una presentazione, una riunione di famiglia, la grande famiglia granata del Vanchiglia.
Lunedì scorso si sono tirate le somme della scorsa stagione e sono state presentate le novità della prossima. Sono stati presentati lo staff (con i nuovi ingressi Davide Liscio, co-responsabile dell’attività di base, il segretario Marco Sonnessa e Andrea Fracchia come responsabile dei dirigenti) e gli allenatori dalla Prima Squadra, chiamata a replicare la prima ottima stagione in Eccellenza, alla Scuola Calcio (tra i volti nuovi Massimo Ricardo alla guida dell’under 17).
C'è stato spazio anche per i numeri della società, e sono cifre da capogiro: 27 squadre, 399 atleti tesserati, en plein delle squadre regionali che si sono qualificate ai regionali con addirittura gli under 15 e 14 con due gruppi, quasi 2000 partite disputate nella stagione passata e 15 tornei organizzati, tra i quali spicca il Memorial Della Riva che ha ospitato anche 6 squadre professioniste, senza dimenticare una grossa crescita social, con un numero di followers che tra le varie piattaforme si aggira sui 5000.

Cifre importanti che si accompagnano ad un’altra: due, come gli obiettivi che si pone la società: «Il sogno è di formare dei nuovi Kaly Sene – commenta il ds Salvatore Cuccarese in riferimento all’attaccante senegalese passato di recente a indossare il bianconero della Juventus Primavera –, di dare ai ragazzi i mezzi per raggiungere il sogno di arrivare ad una professionista. L’obiettivo in ogni caso è quello di formare i nostri ragazzi, sia sul piano calcistico che umano».

Il secondo obiettivo, altrettanto ambizioso, è quello di vincere: «Magari un titolo regionale», la chiusa del presidente De Gregorio, a cui fanno eco le parole di mister Ricardo: «Sono qui per fare qualcosa di importante, non diciamo cosa, ma sono qui per questo». Al di là delle scaramanzie, il grande lavoro fatto dalla dirigenza, atto a rinforzare tutte le squadre, rende l’impresa difficile, ma non irrealizzabile. E assolutamente stimolante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...