ESCLUSIVA - Perotti (Chisola Under 17): "Da bambino sognavo di diventare calciatore, ora ricerco la felicità"

L'attaccante vinovese si racconta: dai successi con il Torino, alla nuova sfida in biancazzurro
ESCLUSIVA - Perotti (Chisola Under 17): "Da bambino sognavo di diventare calciatore, ora ricerco la felicità"

Ripartire, con la stessa fame e ferocia. Al contempo però con nuove prospettive per il futuro, consapevole della maturità acquisita. Possiamo riassumere con queste parole la carriera di Clemente Perotti, attaccante Under 17 del Chisola di Giorgio Brighenti.

Cleme, facciamo un passo indietro. Come ti sei appassionato al calcio?

"Grazie a mio padre: mi portava allo stadio e nei campetti a giocare. La mia passione nasce da qui".

La partita più importante che hai giocato in carriera?

"Ne cito tre. La prima con il Torino, in occasione di un torneo a Ravenna. Era settembre 2015 e dovevamo affrontare la Juventus. Sapevamo che loro erano più forti, ma li abbiamo comunque sfidati a viso aperto. Io marcai con grinta e tanacia il loro centravanti. Alla fine perdemmo, però uscimmo davvero a testa altissima. La seconda risale alla scorsa stagione: Pinerolo-Chisola. Ero appena arrivato in biancazzurro, sapevo che dovevo guadagnarmi la fiducia dei compagni: in quella partita feci tre gol e un assist. L'ultima è la più recente, prima dello stop legato all'emergenza Coronavirus: Bra-Chisola. E' stato un match fisico, tosto e in cui ci siamo dovuti sacrificare molto. Fare sportellate, guadagnare falli e far salire la squadra sono le caratteristiche del gioco che più preferisco".

Invece se ti chiedessi il gol più bello?

"Anche in questo caso ne cito di più. Uno sicuramente con il Torino al Lipsia: era il 2016; cross dalla destra, mio inserimento puntuale dal lato opposto e pallonetto di testa. L'altro invece con il Chisola quest'anno contro il Pinerolo: corner perfetto di Marco Amendola e incornata dopo uno stacco davvero in alto".

C'è un calciatore a cui ti ispiri?

"Prima che giocavo a centrocampo Andrea Pirlo. Adesso invece Andrea Belotti: lo dico non solo perchè ho giocato nel Toro e perchè sono tifoso, ma proprio per il modo di giocare: la sua grinta è davvero d'esempio".

Che ricordi hai dei tempi in cui facevi il raccattapalle in occasione delle partite del Toro in Serie A?

"Bellissimi. La partita più bella è stata sicuramente un Torino-Juventus del 2016: andammo in vantaggio con Belotti, poi i bianconeri ci rimontarono. Nonostante questo penso di aver avuto un enorme privilegio: non capita a tutti di assistere ad un derby da bordocampo".

Cleme, qual è il tuo sogno nel cassetto?

"Prima di diventare calciatore a tutti i costi; adesso invece ho sviluppato altri interessi. La voglia di emergere c'è, però viene sicuramente dopo un altro grande obiettivo: raggiungere la felicità".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...