Malagrinò: "Ricominciamo appena si può: c'è gente che vive onestamente di calcio"

Il tecnico della Cbs Milan Under 14 in esclusiva a Tuttocalcio Piemonte
Malagrinò: "Ricominciamo appena si può: c'è gente che vive onestamente di calcio"

Come stanno tracorrendo la quarantena gli allenatori dilettanti piemontesi e valdostani, che siamo abituati a vedere vulcanici, impetuosi e intenti a vincere ogni domenica in panchina?

Tra questi figura certamente Alessandro Malagrinò, tecnico degli Under 14 Regionali della Cbs Milan, che ci ha tenuto a parlare totalmente a titolo personale.

Sul momento attuale: "E' una fase molto delicata: ci vediamo sfilare via la nostra passione smisurata, il nostro hobby, il nostro amore più grande. Questo sia noi allenatori, sia i ragazzi che scendono tutte le domeniche in campo. Si spera di ritornare al più presto".

Sui possibili cambiamenti: "Qualcosa cambierà inevitabilmente, finchè non si troverà una situazione definitva. Io ho il mio pensiero: è stata gestita con grande superficialità e leggerezza ed è meno grave di quello che si possa pensare. E' stata voluta e cercata. Però vabbè, limitiamoci a parlare di calcio".

Sullo "smart soccer": "Siamo in contatto con i ragazzi tramite videochiamate e whatsapp. Chi ha il giardino si può allenare, in base agli spazi che ha a disposizione. Io personalmente non ho dato un qualcosa di scritto e specifico, perchè lo spazio è ristretto in alcuni casi e me ne rendo conto. Qualcuno ha cyclette, il parco vicino a casa; altri invece si misurano in distanze più ristrette come corridoi di casa o cortili. Dal punto di vista della forza isometrica i ragazzi sanno che possono fare addominali e altri esercizi che facevamo negli allenamenti. Non dimentichiamoci però che hanno 13-14 anni: vanno spinti da motivazioni importanti. Finchè c'è il pallone c'è la voglia di andare avanti anche da un punto di vista ludico, ma senza pallone mi rendo conto che è dura. Sono tuttavia Under 14 e potranno recuperare più velocemente rispetto ad altri".

Sulle parole di Mossino: "Ha dichiarato che la stagione è pressochè terminata, come sotto un certo punto di vista è giusto che sia. Noi praticanti allenatori, preparatori ecc non l'abbiamo di certo voluto: è una situazione piovuta dal cielo senza resonsabilità oggettive di qualcuno. Bisogna perciò rispettare le regole, all'insegna del buon senso. Io sono d'accordo quando mi si dice che la prossima stagione bisogna ricominciarla ex novo con lo scivolamento delle categorie; per quanto riguarda il blocco delle retrocessioni anche: assolutamente sì. Darei la possibilità alla prima e alla seconda dei campionati provinciali di poter accedere con la categoria successiva di appartenenza. Per esempio "la società x" dei 2005 è prima nei provinciali: nell'anno successivo la "società x" potrà accedere con la categoria successiva ai Regionali, in funzione del percorso fatto fino all'interruzione. Quindi: ok blocco retrocessioni e poi scalare di prime e seconde dei raggruppamenti provinciali nel regionale come se fossero promozioni effettive, in modo da poter accontentare tutti. Spiace per Miles Renzi con gli Under 17: vedersi portar via quello che è stato un lavoro di sette mesi è fastidioso, ma nessuno lo ha voluto. Non andrei oltre: più semplifichiamo le cose, meglio riusciamo a dare risposte efficace. Trovo illogico strutturare le società secondo le modalità che il governo vorrà imporre, più o meno facendo riferimento al calcio professionistico, sennò sarebbe come dire: "ragazzi chiudete": tamponi, raggruppamenti ecc non sono fattibili nei dilettanti. Il calcio è uno sport di squadra che va vissuto nella sua totalità. Questo è il mio pensiero".

Sulla quarantena: "In questi 55 giorni di castigo e reclusione io ho rispettato le regole e sono uscito soltanto per fare la spesa. Ho le mie idee e parlo a titolo personale. Ripartiamo ad agosto con il ritiro e a settembre con i campionati. Ricominciamo appena si può: ci sono famiglie che dal calcio traggono sostentamento economico. Non possiamo continuare ad inginocchiare la gente, come già sta accadendo. Bar, ingressi, tornei... c'è gente che ci vive, sarebbe ingiusto. Non condanniamo praricamente alla morte la gente: lo dico da amante del calcio".

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