Tra gli allenatori sicuramente più legati al suo gruppo di ragazzi figura Mattia Abate Daga, giovane tecnico classe 1992 alla guida degli Under 14 del Carignano.
Su ciò che gli manca di più: "Il calcio, essendo la mia passione principale, è carico di sentimenti - positivi e negativi - che ti genera, emozioni che provi soltanto sul rettangolo di gioco e nell'ambiente sportivo".
Sul momento: "E' un momento storico che tutti noi ci ricorderemo e va preso in quanto tale: è un momento di grossa incertezza. Spero di sapere il prima possibile il da farsi e le modalità con cui ripartire. Vorrei rivedere i ragazzi e tornare a provare emozioni che ti mancano. Finchè la situazione non viene ritenuta idonea giusto salvaguardare la salute di tutti, ma anche pensare concretamente a come strutturare il domani: dopo un oggi di pioggia c'è un domani di sole. Bisogna tutelarci e tutelare al contempo il prossimo. Spero venga fatta chiarezza e vengano date tutte le linee guida del caso".
Sul periodo: "Tutti noi ce ne ricorderemo. Magari anche a livello sportivo molte cose cambieranno: dopo la pioggia però viene sempre il sole. Prima o poi torneremo tutti insieme e ci divertiremo".
Sul suo Carignano: "Io resterò con questo gruppo: sono stato contattato da tante società, ma avevo dato la mia parola e rimango qui. In più voglio continuare con questi ragazzi, che stanno facendo cose straordinarie. Noi in questo periodo non siamo fermi: all'inizio avevo dato delle schede ai ragazzi da fare, poi però sentivo che mi mancava qualcosa. Così ci alleniamo sei giorni su sette su zoom in cui facciamo degli allenamenti insieme a distanza. Noi ci vediamo e sentiamo: così facendo c'è il contatto visivo. Mandare solo la scheda è troppo freddo. Bisogna mantenere vivo il gruppo: così facendo c'è anche lo stimolo visivo. Sono soddisfatto dei ragazzi, sempre molto presenti e costanti negli allenamenti".