© Pegaso NewsportMassimo Ferrero ha acquistato la Sampdoria il 12 giugno 2014 dalla famiglia Garrone cogliendo di sorpresa tutto il mondo calcistico. Nella sua avventura da proprietario del club blucerchiato ha voluto con sè l’avvocato Antonio Romei come direttore generale, Carlo Osti, ds, e Riccardo Pecini, ds delle giovanili e capo degli osservatori. Al quadro dirigenziale si è poi aggiunto Daniele Pradè. Si è così formato un gruppo di lavoro solido, con ognuno le proprie specifiche competenze in grado di mantenere la squadra su buoni livelli e perseguendo l’obiettivo dell’autogestione. Già, l’autogestione che significa mantenersi con le proprie forze e reperire le risorse necessarie per competere in Serie A. Dal punto di vista finanziario, insomma, gli obiettivi sono il conseguimento delle famose plusvalenze necessarie per sostenere i costi gestionali, e non solo, di una società che non ha alle spalle un gruppo o una proprietà particolarmente facoltosa.
CESSIONI DOLOROSE - Via Muriel, Bruno Fernandes, Schick e Skriniar nell’estate che ormai sta per concludersi. E negli anni precedenti sono stati sacrificati sull’altare del bilancio Eder, Soriano, Correa, Fernando, Obiang, Duncan, Gabbiadini, solo per ricordare i nomi più “eccellenti”. Cessioni pesanti, dolorose ma necessarie. Tuttavia Carlo Osti e Pecini sono stati bravi a individuare i sostituti che il più delle volte non hanno fatto rimpiangere color che hanno sostituito. E bravi sono stati anche l’avvocato Romei e il patron Ferrero ad avallare senza tergiversare troppo le proposte di acquisto che arrivavano dai propri dirigenti. Emblematico il caso Schick. Preso per poco più di quattro milioni e rivenduto alla Roma, a fine agosto, per oltre 40 più bonus. Vendere bene, dunque, ma anche, soprattutto, comprare meglio. E Zapata, pagato al Napoli oltre 20 milioni, è l’investimento più forte operato dalla Samp in tutta la sua storia. Perché in casa blucerchiata sanno benissimo pure quando è il momento di spendere. Gestione oculata dei conti dunque e gestione patrimoniale che non dimentica il settore giovanile. E massima attenzione sul mercato, le occasioni vanno, se possibile, sempre colte. Così la Samp di Marco Giampaolo, valore tecnico aggiunto di primaria importanza, anche quest’anno appare competitiva e c’è chi sostiene che sia migliore di quella dello scorso anno. Più completa ed equilibrata, con una stagione “giampaoliana” alle spalle. E con qualche rinforzo mirato a gennaio non è detto che davvero la Samp possa collocarsi nelle zone alte della classifica.