Figc, Lotito non si candida alla presidenza: «Non voglio conseguenze per la Lazio»

Si vota il 29 gennaio: restano in corsa Tommasi, Sibilia e Gravina
Figc, Lotito non si candida alla presidenza: «Non voglio conseguenze per la Lazio»© www.imagephotoagency.it

ROMA - Claudio Lotito non correrà per la presidenza della Figc. A mezzanotte sono scaduti i termini per presentare le candidature ufficiali. Dunque restano in corsa  Damiano Tommasi, presidente dell'Aic, Cosimo Sibilia, candidato della LND e Gabriele Gravina, candidato della LegaPro. La Serie A non ha presentato un candidato ufficiale. Si voterà il 29 gennaio. A uno di questi tre nomi toccherà il rilancio del calcio italiano dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. «Mi ero convinto a scendere in campo, ma ci sarebbero state troppe conseguenze per la mia società. E io questo non lo voglio», così Lotito, che aveva in mano più della metà dei consensi dei club della Serie A, ha motivato la sua mancata candidatura.

COME FUNZIONA IL VOTO
Ad eleggere il presidente federale sono i 279 delegati in rappresentanza delle società che fanno parte della Lega Serie A, della Lega Serie B, della Lega Pro e della Lega Nazionale Dilettanti. Poi ci sono i delegati dell'Associazione italiana calciatori, dell'Associazione italiana allenatori e dell''Associazione italiana arbitri. La differenza è nel "valore" di ciascuna lega o associazione: i voti di alcuni pesano più di quelli di altri. Il complesso dei voti spettanti ai delegati è pari a 516, così suddivisi: la serie A ha 20 delegati, e il voto di ciascuno ne vale 3,09 per una somma complessiva del 12%. Poi ci sono 22 delegati della Serie B che valgono 1,17 a voto, ovverro il 5% del totale, I 60 della Lega Pro complessivamente spostano il 17% del totale (1,46), ma il vero bacino di voti (34%) arriva dai 90 delegati della Lega Nazionale Dilettanti (1,95 a voto). Infine ci sono i 52 dell'Assocalciatori che pesano il 20%, i 26 degli allenatori il 10%, i 9 degli arbitri, il 2%.

IL CONTEGGIO
Il presidente della Figc viene eletto al primo turno se ottiene i tre quarti dei voti. Se si va al secondo turno sono necessari i due terzi, mentre al terzo scrutinio basta la maggioranza assoluta dei voti.

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