Il Bologna trionfa nella Viareggio Cup

Il felsinei passano ai calci di rigore dopo aver rimontato lo svantaggio iniziale. Decisiva la parata di Fantoni su Petrovic
Il Bologna trionfa nella Viareggio Cup© Simone Arveda/Pegaso Newsport

VIAREGGIO - Cinquantadue anni dopo la prima e finora ultima volta, il Bologna torna ad aggiudicarsi la Viareggio Cup. Lo fa al termine di una battaglia lunga 120 minuti più i calci di rigore, una lotta di nervi estenuante contro un Genoa che era convinto di poter portare a casa la finale già nei tempi regolamentari grazie al vantaggio di Bianchi, salvo poi essere raggiunto in extremis da Cossalter. Un lungo stallo sull'1-1 fino ai rigori: sbagliano Cossalter e Adamoli, poi undici gol e l'errore conclusivo di Petrovic, con Fantoni che si oppone e regala ai suoi il trofeo.

LA PARTITA - Genoa pericoloso già in avvio con Cleonise, che di sinistro sfiora il bersaglio grosso sugli sviluppi di un corner. Risponde il Bologna con Rabbi, a un passo dal vantaggio su assist di Mazza. I felsinei crescono, Visconti si divora il potenziale 1-0 angolando troppo la conclusione a tu per tu con il portiere, poi è il turno di Koutsoupias, vicino al gol con una bella conclusione a giro. Lo 0-0 dell'intervallo permette al Genoa di rifiatare e di sbloccare lo stallo a inizio ripresa: Bianchi riceve da Cleonise, salta un difensore con un numero e batte Fantoni col mancino. Soltanto al 64' il Bologna getta nella mischia Cossalter, tra i protagonisti delle gare precedenti. E' proprio lui a firmare l'1-1, dopo che Stanzani aveva sfiorato il pari al 67': sinistro che coglie colpevolmente impreparato il portiere, all'88' si va verso i supplementari. Nei primi 15' succede poco, solo un destro di Krastev che non spaventa il portiere del Genoa. Regna la paura fino al 120', si va ai rigori. La parità non sembra voler abbandonare le due squadre nemmeno nella serie finale: sbagliano Cossalter e Adamoli, quindi segnano Farinelli, Vasco da Cunha, Ruffo, Cella, Lunghi, Rovella, Mazza, Ventola, Piccardi, Diakhatè e Cassandro, fino all'errore decisivo di Petrovic, ipnotizzato da Fantoni.

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