Premio a Messi, che scandalo! Voti alterati, Fifa nella bufera

Juan Barrera, capitano del Nicaragua: “Mai votato per l’argentino!". E Zdravko Logarusic, ct del Sudan: "È stato cambiato il mio voto da Salah a Messi e posso fornire le prove"

I soloni che hanno criticato l’assenza di Cristiano Ronaldo lunedì alla Scala di Milano per il premio Fifa The Best 2019 vinto da Messi, dovranno ricredersi. Non solo perché, come noto, l’argentino è tuttora sotto squalifica della Confederazione sudamericana (fino al 3 novembre) per aver dato dei corrotti agli arbitri e ai vertici della Conmebol in chiara violazione all’articolo 3 del regolamento del premio (condotta in campo e fuori, codice etico e fair-play), ma anche perché ieri prima il capitano del Nicaragua e poi il ct del Sudan hanno clamorosamente sconfessato la Fifa dichiarando pubblicamente di non aver mai votato per Messi e che i loro voti sono stati truccati. I protagonisti dell’incredibile vicenda, davvero vergognosa per il supremo ente calcistico mondiale presieduto dal calabro-svizzero Gianni Infantino, sono il nicaraguense Juan Barrera, 30 anni, (un’esperienza tre anni fa anche in Austria, nell’Altach) e il croato Zdravko Logarusic, 53 anni, nativo di Slavonski Brod, ex allenatore del Marsonia e dei ghanesi dell’Asante Kotoko.

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Juan Barreara, capitano del Nicaragua

Sul suo profilo Twitter, il capitano del Nicaragua è stato fin troppo eloquente: «Non ho votato per i premi “The Best” 2019. Qualsiasi informazione sul mio voto è falsa. Grazie». Più chiaro di così. Poi, intervistato dalla stampa locale e da quella spagnola, ha precisato: «Io non ho mai votato per Messi. Sono rimasto sorpresissimo quando ho letto la lista dei capitani votanti, fra cui figurava il mio nome, senza che abbia mai votato! La Fifa sostiene di aver mandato il link della votazione al mio indirizzo elettronico, ma la realtà è che io non l’ho mai ricevuto e di conseguenza non ho potuto votare. Come posso apparire nella lista dei capitani che hanno votato Messi se non ho nemmeno potuto esercitare il mio diritto di voto?».

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Zdravko Logarusic, ct del Sudan

Discorso analogo per quanto concerne il selezionatore della Nazionale sudanese. Logarusic, come detto, è croato. Ma da ct dei Falchi rossi (a Khartum e dintorni la lingua ufficiale è l’arabo) anche per ragioni di opportunità e... geopolitica, ha votato tre giocatori dai cromosomi africani: al primo posto l’egiziano Salah (vincitore della Champions League con il Liverpool), al secondo posto il senegalese Mané (compagno di club di Salah) e al terzo Mbappé (nato alla periferia di Parigi da padre camerunese e madre algerina). Fin qui andrebbe tutto bene. Peccato soltanto che, secondo l’ineffabile Fifa, cioè secondo quanto pubblicato dall’organo zurighese, Logarusic ha invece votato, nell’ordine, Messi, Van Dijk e Mané. Una manipolazione scandalosa. Il tecnico ha conservato una copia cartacea dei suoi voti inviati alla FIFA con tanto di firma e l’ha concessa ai media africani per la pubblicazione.

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I soloni che hanno criticato l’assenza di Cristiano Ronaldo lunedì alla Scala di Milano per il premio Fifa The Best 2019 vinto da Messi, dovranno ricredersi. Non solo perché, come noto, l’argentino è tuttora sotto squalifica della Confederazione sudamericana (fino al 3 novembre) per aver dato dei corrotti agli arbitri e ai vertici della Conmebol in chiara violazione all’articolo 3 del regolamento del premio (condotta in campo e fuori, codice etico e fair-play), ma anche perché ieri prima il capitano del Nicaragua e poi il ct del Sudan hanno clamorosamente sconfessato la Fifa dichiarando pubblicamente di non aver mai votato per Messi e che i loro voti sono stati truccati. I protagonisti dell’incredibile vicenda, davvero vergognosa per il supremo ente calcistico mondiale presieduto dal calabro-svizzero Gianni Infantino, sono il nicaraguense Juan Barrera, 30 anni, (un’esperienza tre anni fa anche in Austria, nell’Altach) e il croato Zdravko Logarusic, 53 anni, nativo di Slavonski Brod, ex allenatore del Marsonia e dei ghanesi dell’Asante Kotoko.

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