Pirlo: "Mancini, la strada è quella giusta. Conte? Un genio patito per la tattica"

L'ex centrocampista di Juventus e Milan discute di tanti argomenti, tra i quali anche il suo futuro e quello della Nazionale: "Vorrei essere l'allenatore ideale. Zaniolo e Tonali solide basi per l'Italia"
Pirlo: "Mancini, la strada è quella giusta. Conte? Un genio patito per la tattica"© Getty Images

TORINO - Ai microfoni di Radio Radio parla Andrea Pirlo, ex centrocampista della Juve e del Milan, oltre che campione del Mondo con la Nazionale del 2006. Proprio sull'Italia, Pirlo ha un'idea precisa: "Il percorso di Mancini è iniziato benissimo. Ha avuto il coraggio di far giocare questi giovani che sono bravi. Hanno conquistato una bella qualificazione agli Europei e stanno mostrando di poter migliorare ancora. Secondo me sono sulla strada giusta”. Fiducia nel percorso dell'Italia verso Euro 2020. Per quanto riguarda il suo di futuro, invece, Pirlo sa a chi ispirarsi: "Ho avuto la fortuna di avere tanti grandi allenatori nella mia carriera e quindi in un futuro cercherò di prendere un po’ da tutti. La calma di Ancelotti, la grinta di Conte e un po’ anche dagli altri. Tenterò di metterli tutti insieme per essere l’allenatore ideale. Conte? Sicuramente il più patito di tattica. È un genio, dirgli che sia solo grinta è riduttivo".

"Tonali, che personalità"

In tanti indicano Tonali come suo erede e Pirlo ne parla così: "Rivedo in lui qualcosa di mio nella personalità, non nel modo di giocare. Tonali gioca con grande tranquillità, non ha paura di farsi dare la palla e di sbagliare. Poi quel capello un po’ lungo...". Sempre parlando di Nazionale, invece, Andrea Pirlo vede un grande futuro azzurro anche grazie a Zaniolo: "Hanno entrambi un grande futuro. Zaniolo ha grande forza fisica e Tonali è più centrocampista. Sono il futuro dell’Italia”. Infine, il discorso si conclude sul Pallone d'Oro che in tanti sono sicuri avrebbe meritato, ma Pirlo la pensa così: "Non è mai stato un mio obiettivo, anche perché pensavo più a vincere con la squadra che al resto. Poi certo, se vinci tanto col tuo club e con la Nazionale, il Pallone d'Oro viene di conseguenza. Sono arrivato tra i primi cinque per un paio d’anni e già quello è stato soddisfacente”

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