“Quanto dura un attimo, la mia autobiografia”. In un titolo il senso di una vita e di un mito: Paolo Rossi

Ecco l’autobiografia dell’ex attaccante della Juve e della Nazionale scritta a quattro mani con la moglie Federica Cappelletti
“Quanto dura un attimo, la mia autobiografia”. In un titolo il senso di una vita e di un mito: Paolo Rossi

Paolo Rossi non poteva farci un regalo migliore della sua autobiografia, scritta a quattro mani con la moglie Federica Cappelletti, eccellente giornalista e scrittrice, dalle manifeste capacità introspettive, il cui tratto elegante e forbito si percepisce sin dalla prima riga di “Quanto dura un attimo”. E’, questo, un titolo al tempo stesso paradigmatico e illuminante per riassumere con quattro parole il senso di una vita, di una carriera, di un mito.

Non è facile essere un condòmino della Gloria. Quella vera, quella a lungo accarezzata e finalmente conquistata, quella che ti rende immortale, come l'attimo in cui l’hai colta. Perché sono passati e passeranno molti altri giorni, molti altri mesi, molti altri anni, eppure, la gioia immensa che Paolo Rossi ha dato all’Italia e al calcio italiano, non passerà mai. Non è un caso che gli autori abbiano voluto introdurre la loro fatica, riproponendo una frase di Vladimiro Caminiti, poeta prima ancora che storica, grande firma di Tuttosport: “Sono il giocatore di Mar del Plata, di Baires, il giocatore che piaceva ai bambini perché giocava con felicità. Giocava per vivere”. Non è un caso se il tempo passa, ma il signore di Prato "continua a rimanere un simbolo indiscusso del Made in Italy: da Paolo Rossi a Pablito a Paolorossi tutto attaccato, un marchio che dal Congo al Circolo Polare Artico significa Italia”.

Duecentonovantasei sono le pagine di questo libro, scandito da sette sezioni che portano per mano il lettore in ogni meandro, anche il più recondito, della vita dell’uomo e del campione. La lunga notte della finale, Paolino da Prato, Il sogno e l’incubo, Rinascere dalla provincia, Un nuovo abisso, Il lieto fine, Dicono di lui.

Per nostra fortuna e per fortuna di chi l’ha scritta, questa non è un’agiografia. Questa è la storia vera di un ragazzo capace di realizzare i suoi sogni. Che è caduto e si è rialzato, è diventato l’unico calciatore al mondo capace di segnare tre gol al Brasile di Zico e di Falcao, ha stregato Pelè, è uno dei quattro italiani ad avere vinto il Pallone d’Oro. Martellante è il racconto dell’andata e ritorno dall’inferno del calcioscommesse con la reiterata, a tratti ossessiva quanto comprensibile affermazione della propria innocenza. Sincopata è la notte del Bernabeu: la si rivive passo dopo passo e si vorrebbe non finisse mai. Struggente l’ultimo incontro con Bearzot, sotto chemioterapia: "Salutami Antonio, Marco, Bruno, Dino, Ciccio, Fulvio, Beppe, Giancarlo, Claudio, Lele, Sandro Franco. Siete tutti nei miei pensieri, soprattutto adesso che vedo la fine”.

Paolo Rossi si nasce, recita un capitolo. E’ così.

Xavier Jacobelli

 

Paolo Rossi
“Quanto dura un attimo, la mia autobiografia”
con Federica Cappelletti
Mondadori Editore"
Euro 20

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...