Tifoso del Rionero investito e ucciso da un'auto dei rivali del Melfi

A perdere la vita è stato un uomo di 33 anni: la Polizia indaga per chiarire le dinamiche dell’accaduto
Tifoso del Rionero investito e ucciso da un'auto dei rivali del Melfi© ANSA

Travolto e ucciso a soli 33 anni. Un ultras della Vultur RIonero (siamo in Eccellenza lucana) è morto investito da un’auto sulla quale viaggiavano dei sostenitori del Melfi: l’episodio si è verificato nei pressi di Potenza. Le due squadre sono storicamente rivali. La Polizia sta indagando per stabilire le circostanze che hanno che hanno portato all'incidente e alla morte del tifoso, probabilmente frutto della rivalità tra le due tifoserie. Nell'incidente è rimasta ferita almeno un'altra persona, ora ricoverata all'ospedale San Carlo di Potenza. I tifosi della Vultur Rionero erano diretti a Brienza (Potenza), quelli del Melfi a Tolve (Potenza) per seguire le loro squadre. Secondo le prime notizie l'investimento mortale è avvenuto mentre i tifosi del Rionero erano fermi nei pressi della stazione ferroviaria di Vaglio di Basilicata per aspettare altri sostenitori vulturini. All'arrivo dei tifosi del Melfi è avvenuto l'investimento, non si sa ancora se accidentale o voluto.

Gravina: "Sono sconcertato"

"Sono sconcertato, il mio primo pensiero va ai familiari del ragazzo deceduto. Aspettiamo che venga chiarita la dinamica dei fatti, di certo il calcio non puo' essere preso come pretesto per compiere atti di violenza, sia dentro che fuori gli stadi". Questo il commento del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, su quanto accaduto in Basilicata.

Tifoso ucciso, la nota dell’Ussi

Il gruppo Ussi (Unione stampa sportiva italiana) della Basilicata "Augusto Viggiani", in una nota, ha sottolineto di aver appreso "con sgomento e dolore della grave lite, avvenuta in un'area di sosta tra tifosi delle squadre di Melfi e Vultur Rionero, che ha causato un morto e quattro feriti. Il fatto è ancora più grave se si considera che gli scontri si sono consumati lontano dai campi di calcio e molto prima dell'inizio delle partite". Per l'Ussi, "il calcio non può essere il pretesto per dare sfogo a tanta insensata violenza. Non si può perdere la vita in nome di una pseudo fede sportiva. Lo sport è confronto leale, non scontro. Pertanto, l'Ussi Basilicata nel formulare le più sentite condoglianze ai familiari della vittima, esprime la più ferma condanna verso simili episodi che sviliscono il valore più autentico dello sport".

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