La proposta delle Federazioni: “L’Uefa rinvii Euro 2020”

Le Federazioni premono affinché si liberino le date per concludere la stagione: l’idea è quella dello slittamento di un anno della competizione continentale. In estate le fasi finali delle Coppe?
La proposta delle Federazioni: “L’Uefa rinvii Euro 2020”© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

La pressione sull’Uefa è sempre più forte: ormai quasi tutte le Federazioni chiedono di far slittare Euro 2020 per consentire di condurre a termine con un minimo di regolarità i campionati nazionali. Alexander Ceferin per ora resiste e la sua posizione è perfino comprensibile: per mettere in piedi un Europeo “monstre” spalmato su 12 paesi europei ha dovuto mettere in piedi una possente macchina organizzativa che armonizzasse tutte le differenti legislazioni e che permettesse di gestire la logistica su un intero Continente. E poi, ovviamente, si è sviluppato un gigantesco giro d’affari stimato in 2,5 miliardi di euro, in crescita di 600 milioni rispetto all’edizione 2016. Resistenze, dunque, più che comprensibili ma a ogni giorno che passa il rischio che si sia obbligati a sospendere tutto è sempre più concreto. Anche perché non è nemmeno da prendere in considerazione l’idea di giocare a porte chiuse le gare della fase finale.

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La soluzione più logica: slittamento di un anno di Euro 2020

D’altra parte non è possibile neppure pensare all’annullamento del torneo: i contratti con i broadcaster televisivi e con i partner commerciali sono tali che le eventuali cause rischierebbero di mandare in fallimento la stessa Uefa. La soluzione più logica e (meno) indolore potrebbe essere quella dello spostamento, ma non di qualche mese o nella pausa invernale (non si risolverebbe il problema dei calendari) bensì al prossimo anno sacrificando, a questo punto, la seconda edizione della Nations League.

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La pressione sull’Uefa è sempre più forte: ormai quasi tutte le Federazioni chiedono di far slittare Euro 2020 per consentire di condurre a termine con un minimo di regolarità i campionati nazionali. Alexander Ceferin per ora resiste e la sua posizione è perfino comprensibile: per mettere in piedi un Europeo “monstre” spalmato su 12 paesi europei ha dovuto mettere in piedi una possente macchina organizzativa che armonizzasse tutte le differenti legislazioni e che permettesse di gestire la logistica su un intero Continente. E poi, ovviamente, si è sviluppato un gigantesco giro d’affari stimato in 2,5 miliardi di euro, in crescita di 600 milioni rispetto all’edizione 2016. Resistenze, dunque, più che comprensibili ma a ogni giorno che passa il rischio che si sia obbligati a sospendere tutto è sempre più concreto. Anche perché non è nemmeno da prendere in considerazione l’idea di giocare a porte chiuse le gare della fase finale.

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