Coronavirus, l'ex medico Genoa: "Serie A? Difficile ripartire"

Il dottor Casaleggio: "Allenamenti entro la prima decade di aprile altrimenti la vedo molto dura riuscire a terminare il campionato a fine giugno"
Coronavirus, l'ex medico Genoa: "Serie A? Difficile ripartire"

Il dottor Mauro Casaleggio, ora responsabile del N. O. polo riabilitativo levante a Genova, specialista in terapia fisica e riabilitativa e specialista in medicina dello sport, è stato a lungo il medico sociale del Genoa, dal 1988 al 2007. Per quasi 20 anni si è occupato dei muscoli dei giocatori rossoblù «e anche della testa e di tante altre cose loro» ed è stato un punto dii riferimento indifferibile per chiunque si avvicinasse a una società che anche in quegli anni viveva stagioni complicate. «Mi è capitato di tutto sotto il profilo medico - racconta Casaleggio -, ne ho visto tante mai però un’epidemia grave. Io, come altri miei colleghi, fui costretto ad affrontare infortuni molto complicati, perfino curare un giocatore con la malaria, Ghomsi, anche se la cosa più brutta da gestire è stata la prematura scomparsa di Fabrizio Gorin, volato via in pochissimo tempo. Ma una pandemia...».

Una disgrazia simile ai giorni nostri capitò nel 1973, quando a Napoli si diffuse l’epidemia di colera.
«Ricordo la sofferenza di quel periodo e ricordo anche, sportivamente parlando, che nessuna squadra voleva andare a giocare al San Paolo. Ma quel contagio fu limitato a una zona del Paese mentre questo nuovo virus non conosce confini. Ed è molto aggressivo. E’ un virus democratico, non guarda in faccia a nessuno e colpisce con grande forza. Anche gli atleti, come abbiamo visto. La strada da perseguire è quella delineata dalla Protezione Civile, limitare i contagi, starsene a casa e attenersi a precise norme di comportamento. Norme che avremmo dovuto adottare molto prima».

Il calcio ci ha messo un po’ prima di fermarsi...
«Se penso che fino a pochi giorni fa si dibatteva sul fatto di far giocare le partite a porte chiuse o a porte aperte... Ora è cambiato tutto. Adesso anche i vertici del calcio hanno capito e il realismo ha finalmente preso piede. Campionato sospeso? Pazienza, prima viene la salute pubblica poi tutto il resto».

In Lega sperano di poter riprendere l’attività agonistica il 2 maggio e chiudere il campionato entro il 30 giugno. Ipotesi realistica?
«Bisogna vedere come si evolverà la situazione in questo periodo e comunque non sarà semplice ripartire. Sicuramente per centrare questo obiettivo bisognerà che gli allenamenti riprendano entro la prima decade di aprile altrimenti la vedo molto dura»

Leggi l'intervista completa su Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...