Buon compleanno Puskas: il mito ungherese che divenne leggenda con il Real Madrid

L'attaccante magiaro avrebbe compiuto oggi 93 anni. Dopo aver fatto grande l'Honved vinse tutto con le Merengues
Buon compleanno Puskas: il mito ungherese che divenne leggenda con il Real Madrid

TORINO - "Gli unici momenti in cui mi sono sentito sicuro di me stesso sono stati quando ho avuto il pallone tra i piedi o quando ho potuto calciarlo". Basterebbero queste poche parole per descrivere la grandezza di uno dei più grandi bomber della storia del calcio: Ferenc Puskas. Nato a Budapest nel quartiere di Kispest da una famiglia di umili origini, trascorre le giornate a giocare a calcio per strada, mostrando sin da subito grandi doti. Seconda punta dalla statura bassa (172 cm), fa del suo senso tattico, della tecnica raffinatissima, dell'abilità nel trovare la porta e della capacità di mantenere il pallone incollato ai piedi, le sue doti principali che gli valgono un posto tra i bomber più grandi della storia del calcio. Dopo aver segnato la storia dell'Honved, club con il quale gioca dal 1943 al 1956 vincendo cinque volte il campionato, allo scoppio della rivoluzione ungherese nel 1956 è costretto a lasciare la patria ricevendo una squalifica di due anni per non aver fatto rientro e aver ignorato gli ordini del governo.

Con il Real Madrid

Nonostante i dubbi sulla sua condizione fisica, il Manchester United e l'Inter si fanno avanti per acquistarlo. A spuntarla è però il Real Madrid di Santiago Bernabeu che, consigliato da un ex dirigente dell'Honved passato ai Blancos, se lo aggiudica e lo mette sotto contratto all'età di 31 anni. Tra lo scetticismo generale, l'attaccante magiaro ritrova la forma fisica e vive una seconda giovinezza. Con il Real Madrid vince praticamente tutto: cinque campionati, tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e una Coppa di Spagna. La sera del 18 maggio 1960, davanti ai quasi 130mila spettatori dell'Hampden Park di Glasglow, sale sul tetto d'Europa con il Real Madrid battendo per 7-3 l'Eintracht Francoforte nella finale di Coppa dei Campioni. Puskas è autore di quattro reti, marcature che gli consentono di stabilire il record di gol in una finale della manifestazione. 

In nazionale

Puskas mostra le sue grandi doti anche con la maglia della nazionale, guidando la selezione magiara fino alla finale del Mondiale 1954, partita poi persa per 3-2 contro la Germania Ovest. Puskas apre le marcature, poi raddoppia Czibor, ma non basta. È in campo anche il 17 maggio 1953, giorno dell'inaugurazione dello stadio Olimpico di Roma. Davanti a 90mila persone la leggenda magiara segna due delle tre reti con le quali la selezione ungherese umilia l'Italia. Chiude la sua esperienza con la nazionale il 14 ottobre 1956 con il bottino di 84 reti in 85 partite. Un vero bomber, uno in grado di trovare la porta da qualsiasi posizione. Finisce la carriera con un dato impressionante: 746 gol in 754 partite ufficiali. La sua grandezza lo ha fatto diventare uno dei simboli dell'Ungheria tanto da essere sepolto, dopo la morte, avvenuta il 17 novembre 2006, nella grande Cattedrale di Santo Stefano, privilegio concesso a regnanti e reliquie di santi. Se l'è portato via l'Alzheimer, atroce per come cancella il ricordo e l'identità degli uomini. Ma nessuna scienza potrà mai cancellare ciò che Puskas ha fatto con il pallone tra i piedi. Oggi avrebbe compiuto 93 anni. Buon compleanno Ferenc Puskas. 

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