Coronavirus, Pirlo racconta ad Ambra Angiolini la vita in quarantena

Così l'ex regista di Juve, Milan ed Inter: "Sarò per sempre legato a Brescia, anche se ci ho vissuto e giocato poco. Siamo gente che sta zitta e lavora, fino a quando raggiunge i risultati"
Coronavirus, Pirlo racconta ad Ambra Angiolini la vita in quarantena

MILANO - "Fortunatamente sto bene. Io ho vissuto a Flero, poi a Villaggio Serena, quindi ho lasciato Brescia per lavoro, purtroppo. Ringrazio tutti, fa piacere essere ricordato dalla propria città, anche se ci ho giocato poco, mi ci sono sempre sentito legato. L'ho vissuta poco, sono andato via che avevo appena preso la patente. Da più piccolo giravo a piedi, mi piaceva il centro, piazza Loggia, che adesso è diventata molto più bella. Ma frequentavo di più il mio paese". Intervenuto nella diretta Instagram di Ambra Angiolini, compagna del suo ex allenatore alla Juventus Massimiliano Allegri, Andrea Pirlo racconta la sua vita in quarantena, in questi giorni difficili in virtù dell'emergenza Coronavirus: "Il pregio dei bresciani? Che stiamo zitti e lavoriamo, fino a quando raggiungiamo i risultati. Quella di chiedere aiuto a qualcun altro è l'ultima chance. Solo in casi eccezionali, come questo, si deve far fronte ad ogni tipo di necessità. Fortunatamente ho il giardino, almeno i bambini possono sfogarsi un po'. Voglio dire a tutti coloro che lavorano alla Poliambulanza di Brescia, non siete soli: avete una città dietro, dovete essere orgogliosi di essere gli eroi. In questo momento noi calciatori siamo persone come tutti, non siamo nessuno, i veri eroi sono i medici e gli infermieri". 

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