Ceferin: "Il Coronavirus ha mandato in crisi il calcio, ma non è l'Apocalisse"

"In nessun modo questa pandemia porrà fine al nostro sport. Ci vorrà del tempo, ma i fan torneranno a riempire nuovamente gli stadi con passione ed emozioni", le parole del presidente dell'Uefa
13. Aleksander Ceferin© www.imagephotoagency.it

NYON (Svizzera) - "Il nostro sport affronta una sfida senza precedenti per via della crisi Covid-19. L'Uefa vuole aiutare le federazioni a rispondere in modo appropriato alle circostanze specifiche - ha dichiarato il presidente Aleksander Ceferin -. Di conseguenza, abbiamo deciso di destinare fino a 4,3 milioni di euro a federazione per il resto di questa stagione e per la successiva. Ogni federazione affiliata potrà usare i fondi, oltre a parte dei fondi d'investimento, come ritiene opportuno per ricostruire una comunità del calcio danneggiata. Credo che sia una decisione responsabile per aiutare la comunità del calcio il più possibile. Sono fiero che il calcio stia dimostrando unità durante questa crisi - ha concluso il numero uno dell'Uefa -. Senza dubbio, il calcio sarà al centro delle attività che consentiranno alla gente di tornare alla normalità, quando sarà il momento. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che sia in grado di rispondere all'appello".

Ceferin: "Coronavirus? Non è l'Apocalisse"

"Il Coronavirus è un qualcosa di terribile, ma non è l'Apocalisse. Usicremo dalla crisi". Ne è sicuro il presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin, intervenuto in occasione del centenario della federcalcio slovena. "Per superare questa crisi il calcio è necessario, perché trasmette gioi e positività alla gente - ha aggiunto Ceferin -. In nessun modo questa pandemia porrà fine al nostro sport. Ci vorrà del tempo, ma i fan torneranno a riempire nuovamente gli stadi con passione ed emozioni".

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