Sgarbi: "Liberate il calcio. Il Coronavirus non è la peste"

Il critico d'arte: "Il lockdown? Una misura scema presa dal Governo, meglio sarebbero state alternative intelligenti per evitare i contagi"
Sgarbi: "Liberate il calcio. Il Coronavirus non è la peste"

O lo ami o lo detesti. Impossibile rimanere neutrali di fronte a dichiarazioni forti, nette, prese di coscienza e di posizione ben marcate, convinzioni che arrivano da un’intelligenza e una consapevolezza di pochi, una cultura tutta da imparare, seguire e imitare, mentre, certi intercalari, non troppo “carini”, lasciano l’interlocutore spiazzato. Come alcuni picchi fuori dal coro, quando Vittorio Sgarbi, urla e sbraita per confermare una sua posizione, per difenderla contro tutti o per controbattere a certe “capre” che secondo il suo parere non capiscono niente di niente e questo lo fa incavolare come pochi, perché se c’è una cosa che il critico non sopporta è parlare per dire “semplicemente” delle cose, magari senza senso o senza alcuna fondatezza. D'altronde, lui è questo, è fatto così, e se i conduttori di Quarta Repubblica, Stasera Italia, Otto e mezzo, l’Arena, Fuori dal Coro, se lo contendono nelle loro trasmissioni, un motivo valido ci sarà pure e sta proprio in quella personalità così forte, risoluta ma soprattutto nel confronto con un uomo di cultura che batte tutti, perché l’onestà intellettiva che lo contraddistingue è davvero una caratteristica rara, al pari delle critiche che riceve. Tanto Sgarbi, se ne frega. Come se n’è fregato altamente di dire solo ciò che realmente pensa riguardo la posizione del Governo Conte nei confronti del Covid 19, le scelte fatte e non condivise.

Alcuni giorni fa, lei, ha dichiarato che il Coronavirus è morto, e il rischio è diventato minimo. Si rende conto della forza di questa affermazione?
«Mi rendo conto, piuttosto della misura “scema” presa dal Governo con il lockdown, chiudere tutti in casa come degli appestati, anziché pensare ad alternative intelligenti per affrontare la fase uno ed evitare i contagi».

Leggi l'intervista completa sull'edizione odierna di Tuttosport

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