Benitez: "Ho imparato da Sacchi e Del Bosque. E quelle fotocopie a Coverciano..."

L'allenatore spagnolo ha parlato al sito ufficiale della Uefa: "Il gene della competitività ti permette di fare qualsiasi attività. Avere questo fattore nel calcio è la chiave"
Benitez: "Ho imparato da Sacchi e Del Bosque. E quelle fotocopie a Coverciano..."© Getty Images

NYON (Svizzera) - Rafa Benitez, che esattamente 16 anni trionfava in Coppa Uefa con il Valencia, ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale dell'Uefa. L'attuale allenatore del Dalian Yifang, club cinese, ha ripercorso i suoi inizi: "Il mio idolo come allenatore era Arrigo Sacchi. Avrò visto 20 partite del Milan di Sacchi e ho annotato ogni singola cosa che è successa, così ho potuto tirare fuori le linee guida che poi avrei insegnato ai miei giocatori. Per esempio, nelle giovanili del Real abbiamo giocato in pressing quando ancora nessun altro lo faceva". Nel suo percorso di crescita, però, non è stato fondamentale solamente il tecnico italiano: "Sono sempre stato uno disposto a imparare. Ho passato molte ore al centro di formazione a parlare con Vicente del Bosque. Abbiamo parlato molto di quello che stava succedendo, dei giovani giocatori. Si imparava ogni giorno senza nemmeno accorgersene". Lo spagnolo ha anche svelato un curioso retroscena legato alla sua grande voglia di conoscere: "Ho sempre cercato di riproporre i migliori esercizi. Una volta sono andato in Italia, nella sede della Federcalcio a Coverciano e ho fotocopiato ogni rivista, ogni esercizio e li ho analizzati".

"Le persone di Liverpool grandi lavoratori"

"Ho iniziato a giocare col Real quando avevo 13 anni, poi mi sono infortunato e sono stato mandato in prestito. Lì dovevo sempre vincere, lottare per restare in squadra e sollevare la coppa indipendentemente dalla competizione. Il gene della competitività ti permette di fare qualsiasi attività. Avere questo fattore nel calcio è la chiave", ha raccontato il tecnico 60enne in riferimento all'esperienza da calciatore al Real Madrid. Un altro club a cui è rimasto particolarmente legato dopo il tionfo in Champions League nel 2005 è il Liverpool: "Penso che le persone di Liverpool siano dei grandi lavoratori, gente che è grata a chi si impegna e dà il massimo. Da questo deriva la speciale atmosfera, la passione per il calcio, le aspettative per la loro squadra e l'orgoglio che provano quando vedono la loro squadra giocare. Credo che queste cose si tramandino da padre in figlio e questo crea un'atmosfera particolare nello stadio, in città, in generale".

"Un anno con Reina a studiare rigoristi"

Benitez non ha esitato neanche a rimarcare quanto sia importante il lavoro per costruire i successi: "L'anno successivo la finale di Istanbul abbiamo vinto la FA Cup. Avevamo passato un anno ad analizzare i rigoristi con Pepe Reina. Se sei il rigorista della tua squadra, oggi puoi calciare il rigore in un posto, e domani in un altro. Quando invece non sei un rigorista abituale ma vai sul dischetto per necessità, ad esempio per una finale, allora scegli il tuo angolo preferito. Sapevamo chi erano 4 dei 5 rigoristi e questo ha dato al nostro portiere un grande vantaggio".

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