Prospettive

Prospettive

«Tuttosport nasce in un momento difficile; difficile sotto tutti gli aspetti; compreso quello sportivo che direttamente ci riguarda. E’, comunque, un momento di transizione. Si sta gettando un ponte fra il passato e l’avvenire. Esortati alla realtà dalle vicende che ci circondano e sono in noi stessi, impegniamo le nostre modeste forze, la nostra esperienza e - ci sia consentito - la nostra fede nel movimento di riforma». Il 30 luglio 1945, Renato Casalbore scrive queste parole, nell’incipit dell’editoriale di presentazione di Tuttosport «che uscirà normalmente bisettimanale - lunedì e giovedì - dal prossimo settembre al prezzo di lire 5».
Sono trascorsi 75 anni: le parole del Fondatore, scomparso con il Grande Torino il 4 maggio 1949 a Superga, suonano incredibilmente attuali. Allora, l’Italia usciva dalla catastrofe del secondo conflitto mondiale; oggi, l’Italia fa i conti con la terribile pandemia Covid e le devastanti conseguenze che paventano per l’autunno la peggiore crisi economica del dopoguerra. Prospettive, aveva titolato Casalbore il suo editoriale. Prospettive, intitoliamo oggi. Le ammantano lo stesso spirito, la stessa determinazione, la stessa resilienza che, in questi mesi durissimi, Tuttosport ha mostrato e continuerà a mostrare. Qui non si molla. Non si molla di un centimetro. Torinese, piemontese, nazionale, il nostro giornale appartiene alla storia dell’informazione, della cultura e del costume del nostro Paese.
L’impegno concreto nella campagna antivirus che ha consentito di raccogliere oltre 300 mila euro per l’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino; le grandi iniziative editoriali, sulla carta e sul web, che scandiranno i nostri 75 anni e che scoprirete passo dopo passo; la decisione di confermare il Golden Boy, per premiare a fine anno il miglior Under 21 d’Europa con un grande evento internazionale; la credibilità, l’autorevolezza, l’attendibilità che caratterizzano il nostro sforzo quotidiano contro le panzane e la disinformazione dei copia e incolla. «Vogliate, o lettori, seguirci», esortò Casalbore. Settantacinque anni dopo, è bello sapere quanto non abbiate smesso di farlo.

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