Napoli, Gattuso: "Io e Pirlo come Bud Spencer e Terence Hill, ma voglio batterlo"

Il tecnico azzurro alla vigilia della Supercoppa Italiana: "Non credo alla Juve in crisi. Petagna e Mertens? Non sono al meglio, ma possono darci una mano"
Napoli, Gattuso: "Io e Pirlo come Bud Spencer e Terence Hill, ma voglio batterlo"

REGGIO EMILIA - Rino Gattuso sembra concentrato al punto giusto in vista della finale di Supercoppa Italiana di domani contro la Juve dell'amico Pirlo: "La Juve non deve mai sentire l'odore del sangue, perché ha grande mentalità - sottolinea l'allenatore del Napoli nella conferenza stampa della vigilia - se pensiamo che domani, perché hanno sofferto con l'Inter, sarà una passeggiata sbagliamo. Bisogna fare la nostra gara, con rispetto. Se facciamo le cose fatte bene abbiamo le nostre possibilità. Io non ci casco all'idea di una Juve in crisi. Difficilmente ne sbagliano due di fila, per questo servirà grande attenzione in campo. Anche con assenze importanti il nostro avversario ha una rosa incredibile, domani non dobbiamo commettere l'errore di pensare che siano in crisi". Di Mertens e Petagna, convocati ma non la meglio della condizione, dice: "Petagna ha fatto tutto quello che doveva fare in allenamento e domani valuteremo. A Dries bisogna solo fare i complimenti, sta stringendo i denti, si sta allenando due-tre ore in più con dolore, sta prendendo anti-infiammatori, non è al cento per cento, ma se c'è bisogno ci darà una mano".

L'amicizia tra Gattuso e Pirlo

Gattuso si troverà di fronte Pirlo, per dieci anni compagno di squadra nel Milan e per otto nella nazionale maggiore: ""Abbiamo iniziato insieme all'Under 15-16, poi 18, campioni con l'Under 21, il Mondiale - specifica il tecnico del Napoli - Con lui abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Lui mi ha aiutato tanto, l'ho aiutato anch'io. C'è grande amicizia tra di noi, anche fuori dal campo qualche danno lo abbiamo fatto. C'è ancora un grande rapporto, domani spero di dargli un rammarico. Per me resterà sempre un grande amico. A volte sembravamo Bud Spencer e Terence Hill: ha preso più schiaffi da me che da suo padre, ma tra noi c'era un grandissimo rapporto". Sull'arbitro Valeri, direttore di gara della gara, Gattuso non ha dubbi: "E' un ottimo arbitro, non possiamo pensare che sia un problema". Con il calendario compresso a causa del Coronavirus, c'è pochissimo tempo per preparare ogni sfida: "E' una finale, può darti una botta d'adrenalina, mentalmente può alzare l'asticella. In caso di sconfitta dovremo reagire subito perché si gioca ogni 3 giorni. Lo ripeterò sempre: noi facciamo un altro sport, pure per una finale c'è poco tempo, sensazioni strane in casa, negli spogliatoi, c'è paura con questo dannato Covid, poi gli infortuni sono aumentati giocando così tanto, non c'è spazio per recuperare, siamo dei privilegiati giocando e venendo pagati ma è difficile perché i valori reali delle squadre non sono questi, manca qualcosa, ma non solo da noi ma in tutta Europa".

Gattuso e il caso Asl

Poi il discorso va su Pirlo e sulle differenze tra lui e il collega della Juve: "Prima Pirlo rompeva di più - spiega Gattuso sorridendo - aveva poco da fare. Vediamo il calcio allo stesso modo, ci piace partire dal basso, cercare il palleggio, abbiamo giocato per tanti anni insieme e. ora cerchiamo qualcosa di nuovo che per tanti anni abbiamo visto fare solo alle squadre spagnole". Il tecnico del Napoli non vuole tornare sulla polemica per la gara non disputata con i bianconeri in campionato, prima data vinta a tavolino alla Juve e ora da giocare, a conclusione dell'iter della giustizia sportiva: "Non dobbiamo parlare con questo linguaggio, è già sentito dalle tifoserie. In quel momento lì c'è stata buona fede da parte nostra, abbiamo rispettato le regole, la ASL ci ha bloccato sul pullman e vi assicuro che c'è grande rispetto per la Juve, tutto il resto sono chiacchiere".

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