Gravina rieletto: le cose difficili di Gabriele II

Gravina rieletto: le cose difficili di Gabriele II© Getty Images

«Scudetto a ogni costo», titolava Tuttosport in prima pagina dieci mesi fa, riportando le parole di Gabriele Gravina nel pieno della battaglia del calcio contro i dilettanti allo sbaraglio che infestavano il Palazzo della politica. Quelli che il calcio volevano chiudere senza condizioni, calpestando la passione di milioni di tifosi e l’importanza strategica di una fra le principali aziende del Paese, tale da contribuire al 4,5 % del prodotto interno lordo. Quelli che sono andati a sbattere contro la cocciutaggine del cittadino onorario di Castel di Sangro, felicemente coadiuvato da Paolo Dal Pino, presidente della Lega di A della quale, non casualmente, è stato riconfermato al vertice il 21 gennaio scorso. Il 73,45% dei voti che ha gratificato Gravina affonda le sue radici nella massima di Seneca che egli ha citato: «Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, è perché non osiamo farle che diventano difficili».

Pur fra le difficoltà e gli ostacoli disseminati dalla pandemia, avere salvato il calcio dalla serrata che gli sarebbe stata fatale è stata la seconda cosa difficile osata dal presidente federale. La prima si chiama rilancio della Nazionale. Sono trascorsi tre anni, tre mesi e 10 giorni dal 13 novembre 2017, ma nessuno ha dimenticato l’obbrobrio di quello 0-0 a San Siro fra Italia e Svezia che, per la prima volta in sessant’anni, costò la mancata partecipazione alla fase finale del Mondiale agli azzurri per quattro volte campioni del mondo, per una volta campioni olimpici e d’Europa. Roberto Mancini è stato nominato ct il 14 maggio 2018 su proposta dell’allora vicecommissario federale Alessandro Costacurta; Gravina è stato eletto per la prima volta presidente della Figc il 22 ottobre dello stesso anno. Sin dal primo momento, egli ha sostenuto il nuovo selezionatore (nessuno ha fatto meglio di lui nelle prime 27 partite sulla panchina azzurra), sposandone il progetto tecnico per la rappresentativa maggiore (qualificata alla fase finale dell’Europeo e della Nations League; passata dal 21° al 10° posto nel ranking Fifa) e il gioco di squadra con le nazionali giovanili che ha portato ai brillanti risultati delle diverse Under. «Adesso comincia il secondo tempo», ha avvertito Gravina, durante il quale spera sia possibile riportare negli stadi tifosi vaccinati; ospitare le partite dell’Europeo che sono state assegnate all’Italia; riformare i campionati; prolungare il contratto di Mancini oltre il dicembre 2022. Seneca apprezza.

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